L’Osservatorio di Mauna Loa, alle Hawaii, la più antica stazione di rilevamento di CO2 al mondo, ha registrato un nuovo record di anidride carbonica nell’atmosfera che ha oltrepassato la soglia di 400 parti per milione (ppm). Lo scorso aprile, infatti, è arrivata a 412 ppm, cifra che gli esperti del Met Office (l’agenzia britannica per la meteorologia) avevano previsto per maggio, ma che a questo punto è diventata notizia un mese prima del dovuto. Un record del tutto negativo che non può che peggiorare se non si dovessero prendere le giuste misure. 

Secondo il paleontologo Gavin Foster dell’Università di Southampton, questa rischia di diventare una situazione irreversibile: è necessario fermare le emissioni di gas serra, perché se si continua così è possibile che vi sia, in meno di 50 anni, un cambiamento climatico mai visto in 50 milioni di anni. La principale responsabile del riscaldamento globale e di diversi altri fattori che incidono sui cambiamenti climatici è sicuramente l’alta concentrazione di anidride carbonica che, nonostante i tentativi di farla diminuire, resta ancora a livelli troppo elevati.

Secondo quanto certificato dalla Nasa e dall’Agenzia federale Usa per la meteorologia (Noaa), il 2016 è stato l’anno più caldo della storia dal 1880, cioè da quando si ha disponibilità di dati. Se l’obiettivo indicato nell’accordo di Parigi stabiliva che bisognasse arrivare ai 2 gradi o ancor meglio all’ambizioso obiettivo di 1,5 gradi centigradi, livelli oltre i quali, secondo la comunità scientifica, si potrebbero verificare effetti devastanti, al momento l’aumento medio della temperatura del pianeta invece viaggia verso i 3 gradi. 

“Una volta di più i dati ci dicono quanto il negazionismo di Trump sui cambiamenti climatici sia sbagliato e pericoloso – dichiara Stella Bianchi, deputata del Partito democratico e componente della Commissione Ambiente alla Camera -. Sta all’Europa e all’Italia, anche presidente di turno del G7, mantenere un forte protagonismo nelle politiche per il clima e per la nuova economia a bassissimo impatto di carbonio, senza lasciare alla sola Cina il ruolo di guida che sempre più sta assumendo”. 

Veronica Nicotra -ilmegafono.org