In un mondo reso sempre più grigio dagli adulti, dai grandi che rincorrono il potere ad ogni costo, ci pensano i bambini a ridare il colore e la luce necessari affinché si cambi direzione, affinché questa società sia meno buia del solito. Tra le pagine dei giornali non si fa altro che leggere notizie con protagonisti gli adulti, quegli adulti che governano una comunità, una nazione o che, in generale, governano altri adulti (e tanti bambini). Ecco perché è importante fermarsi, riflettere e capire che non si può parlare sempre degli stessi argomenti, che il mondo non è fatto solo di uomini in giacca e cravatta o di donne in tailleur, anche perché queste donne e questi uomini, spesso, non fanno altro che rovinarlo questo benedetto mondo.

Fermiamoci, quindi, per qualche minuto, stacchiamo la spina dalla realtà nera e opprimente e concentriamoci su quanto di bello ci è ancora possibile vivere in questa marmaglia di paure, ansie e preoccupazioni, dando spazio alla luce pura della bontà dei bambini.

Una luce che brilla su Genova, visto che, proprio qualche settimana fa, i bambini della scuola elementare “Maria Mazzini” hanno inaugurato (ma i lavori sono ancora in fase di completamento) la nuova piazzetta dell’Unicorno. Sì, nuova, perché fino a qualche mese fa la piazza non era altro che un parcheggio abusivo gestito (ma guarda un po’) dagli adulti, noncuranti della vicinanza con l’istituto scolastico. Una situazione illegale, quella del parcheggio, che per molti genitori era inconcepibile ed impossibile da accettare, data la pericolosità dalla presenza delle auto (soprattutto all’uscita degli studenti o durante i giorni di pioggia).

Dopo lunghe battaglie da parte del Consiglio d’Istituto, i genitori hanno deciso di creare il progetto “Una piazza a misura di bambino”. Tale progetto prevedeva la pedonalizzazione dello spazio e il riutilizzo sociale dello stesso con la partecipazione e il coinvolgimento dei bambini, della scuola e del municipio. In seguito all’assegnazione del “Concorso di idee: partecipazione e bene comune”, promosso dal Comune di Genova, la piazzetta è stata così data in gestione proprio al movimento creato dai genitori degli studenti, per quella che si è rivelata una vera e propria bonifica.

Le auto che occupavano uno spazio salutare per i più piccoli sono state rimosse e gli stessi bambini hanno aiutato ad abbellire, decorare e pulire una piazzetta caduta nel dimenticatoio e adesso nuovamente in vita. Una piazzetta che, a detta di tanti, è risorta grazie all’installazione, tra le altre cose, di piante e panchine, e alla realizzazione di murales che l’hanno resa vivace e gioiosa come l’anima dei bambini.

I lavori, come detto, non sono ancora completi: presto, infatti, verranno installate delle piastrelle con alcune delle poesie più belle dei maggiori poeti genovesi (tra tutti Montale e Caproni), mentre altri spazi della piazza verranno utilizzati per ricordare la musica genovese e i suoi grandi artisti (come non pensare a De Andrè), per quella che si auspica possa essere una rinascita non solo per una piazza, ma per l’intera città.

L’esempio di Genova non deve restare unico: al contrario, l’augurio è che tutte le città d’Italia si muovano affinché nascano e crescano spazi sani dedicati ai più piccoli. L’arte del giocare per strada non può essere dimenticata, non può far parte di un tempo ormai andato e passato e non deve essere qualcosa di raro o persino pericoloso: le nuove generazioni hanno bisogno di conoscere cosa significhi scorrazzare in piena libertà in compagnia di tanti altri coetanei per riscoprire quella semplicità che ci apparteneva e che rischia d’esser persa. Soprattutto è importante che la legalità e il riappropriarsi di spazi negati illegalmente siano concetti appresi e vissuti sin da bambini.

Giovambattista Dato -ilmegafono.org