Ancora pochi giorni per le associazioni no profit per partecipare al bando per la gestione di beni architettonici di altissimo interesse artistico e culturale. Anche questa settimana vi descriveremo rapidamente un altro dei 13 beni oggetto di questo bando: il Castello Bufalini, a San Giustino (Perugia), che vanta una storia lunga e affascinante. Si tratta di una villa trasformata in fortezza dopo il 1440, anno in cui la battaglia di Anghiari fa della valle del Tevere un punto strategico per difendere il confine dello Stato Pontificio.

Proprietà in origine della famiglia ghibellina dei Dotti di Sansepolcro, essa venne venduta a Nicolò di Manno Bufalini, avvocato concistoriale e conte palatino al servizio dei Papi, il quale fece aggiornare la struttura alla fine del Quattrocento dopo che fu ripetutamente messa a ferro e fuoco, a cavallo tra gli anni Ottanta e Novanta del secolo XV. Il nuovo castello realizzato su progetto dell’architetto romano Mariano Savelli fu terminato nel 1500 e il risultato è assolutamente particolare: un edificio a pianta quadrangolare che mischia torri angolari merlate e altre caratteristiche della difesa piombante, in uso nella tradizione precedente, con le moderne tecniche della difesa radente per resistere alle nuove armi da fuoco.

Nel 1530 la fortezza venne trasformata in un palazzo con ampie logge, continuando però a mantenere il suo robusto aspetto difensivo. Al suo interno, nella metà del Cinquecento, il pittore Cristofano Gherardi fu chiamato a realizzare degli affreschi con soggetti mitologici e grottesche. Alla fine del Seicento fu realizzato un giardino attorno al castello  in cui fu inserito un magnifico labirinto. Il palazzo divenne un vero e proprio locus amœnus, una villa di campagna comoda in cui passare le vacanze, ancora oggi uno dei pochi esempi umbri di giardino all’italiana.

Questo luogo ricco di storia ospita le collezioni d’arte, gli arredi originali e l’intero archivio della famiglia Bufalini. Per il momento l’edificio è aperto solo in parte. Ci sono ancora molti lavori di restauro da fare per ridare lustro a tutti gli ambienti affrescati. Il lavoro che l’associazione no profit aggiudicante dovrà portare avanti è veramente consistente, ma, come avrete percepito, vale sicuramente la pena conservarlo per i posteri.

Quest’Italia è enormemente ricca di storia e quasi del tutto indifferente alle proprie ricchezze. Speriamo che questi beni riescano a fare network e a creare un’offerta turistica degna di questa cornucopia che è il nostro paese.

Buone feste.

Angelo De Grande -ilmegafono.org