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L’esordio di Paganucci: sperimentazione in chiave elettronica

L’esordio di Paganucci: sperimentazione in chiave elettronica

Sperimentazione continua e ricerca di sfumature innovative con le quali arricchire il proprio sound, il tutto in chiave elettronica. Questi sono alcuni degli elementi che caratterizzano l’artista che vi presentiamo questa settimana: il suo nome è Paganucci (che poi in realtà è il suo cognome), viene da Siracusa e ha pubblicato il suo primo Ep, dal curioso titolo “Ketoprofene” (già disponibile nei principali store). Un disco dal potere “antinfiammatorio”, energico ma al contempo intimo, con il suo mix di cantautorato e di elettronica.

Quattro tracce che ci raccontano il messaggio di Paganucci, la sua idea di mondo. Affascinato come tutti dal mistero dell’immenso, il cantautore siracusano ci si butta dentro attraverso un’esplosione di ritmi elettronici, parlandoci di universo e delle sue leggi che sembrano fatte apposta per essere sfidate e superate (come nel primo brano Maggio e l’universo).

In questo racconto c’è spazio anche per l’amore, che diventa una sorta di corsa a raggiungersi e distruggersi, in un abbraccio che ci trasforma in meteore: Fiori per meteore, seconda traccia dell’album, cambia registro e batte forte con una musica che si accende, riuscendo anche a farci ballare, proponendo ritmi singolarissimi e lontani dal classico e sentito indie rock che invece macchia un po’ la prima e l’ultima traccia.

Mille imperi è invece la canzone che mostra più di tutte la capacità di Paganucci di sperimentare, di ricercare, dando luogo a una contaminazione riuscita di elettronica e voce. Intenso e mai scontato, è senza dubbio il brano più bello e azzeccato di questo primo Ep, forse quello che può segnare un importante punto di partenza. Ci sembra infatti questa la strada da seguire per proporre una musica e una voce lontane dalla banalità, capaci di non perdersi nel calderone delle tante proposte poco originali che riempiono il panorama musicale attuale.

L’esordio è fatto, gli spunti interessanti ci sono, così come potenziali fattori di successo; adesso si tratta di intraprendere la direzione migliore per poi ritornare in pista e accendere un universo di stelle, continuando ancora e sempre a sperimentare per riuscire a guardare oltre ogni pianeta e magari scoprire ulteriori nuovi universi.

FrankaZappa –ilmegafono.org

La copertina dell’album “Ketoprofene”.

Autore

FrankaZappa

Collaboro da tempo con Il Megafono, dove insieme a Manuele curo la pagina musicale e il programma "The Independence Play" sulla nostra radio web. Sono una metallara nostalgica, stregata, quando ero poco più che bambina, dall'urlo "Looove" di Robert Plant. Di quell'amore per la musica ne ho fatto la mia spina dorsale di "metallo non metallo" che mi ha portato fino a qui. Oggi amo un sax che non mi corrisponde. Grazie a lui e al jazz ho scoperto che ancora esistono nuovi pianeti da esplorare, perché per me alla fine la musica resta l'unico modo di immaginare "the dark side of the moon".

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