Di casi di morte sul lavoro si parla sempre poco e solo quando si verificano, solo quando fanno scalpore. Vero è che i dati mostrano un calo delle cosiddette morti bianche nei primi 7 mesi del 2016 rispetto allo stesso periodo del 2015, ma ciò chiaramente non basta. Perché dietro i numeri ci sono le persone e non si può ragionare come quando si parla di previsioni di PIL. L’obiettivo deve essere l’azzeramento completo delle morti bianche. Il perché è immediato e non c’è bisogno di fare filosofia. Soprattutto in una Repubblica fondata sul lavoro e non, quindi, sull’omicidio o sull’episodio, per quanto accidentale, mortale.

Deve far stupire a questo proposito il fatto che i casi di morte sul lavoro vengano enfatizzati soprattutto dal punto di vista della dialettica sindacati/aziende. Forse l’esasperazione del conflitto, anziché del fatto in sé, è funzionale a distogliere l’attenzione dal problema vero. Più che di responsabilità, di descrizione esatta dell’avvenuto, di possibili miglioramenti, di spunti di riflessione, c’è l’attenzione allo sciopero, alla dichiarazione, in generale all’aspetto “cinematografico” delle vicende tragiche.

Dovrebbe essere il contrario, soprattutto perché i dati, anche in questo caso, vanno letti attentamente. In tal senso, chiaramente, le indagini INAIL riportano i dati dei propri iscritti. Chissà cosa succede però tra i non-contratti, nel mondo in nero. Fatevi un giro sul sito dell’Osservatorio Indipendente. I dati sono molto più dettagliati e forniscono una realtà abbastanza inquietante. Perché le leggi colpiscono solo il bersaglio che si prefissano. I fuori legge non sono contemplati.

Eppure di morti bianche bisognerebbe parlare più spesso. Sì, perché l’obiettivo, di nuovo, deve essere l’eccellenza e non il semplice miglioramento. Fa specie sentire troppo spesso parlare solo di occupazione, tema importante e fondamentale che però, per avere pieno senso, dovrebbe andare di pari passo con quello della garanzia dei diritti dei lavoratori, primo tra tutti quello alla sicurezza. E alla vita.

Penna Bianca -ilmegafono.org