La scorsa settimana, a Messina, ignoti hanno attaccato il consiglio comunale e, nello specifico, il sindaco Renato Accorinti con un atto intimidatorio ignobile. Nella notte del 9 luglio, infatti, una bomba carta è stata fatta esplodere davanti l’ingresso del municipio; a ciò, si aggiungono anche una scritta ingiuriosa nei confronti della giunta ed una testa di capretto lasciata tra le inferriate del cancello del palazzo. Si tratta pertanto di un gesto che ha lasciato interdetti e alquanto sorpresi gli inquilini del Comune, mentre gli inquirenti stanno indagando per cercare di dare una spiegazione.

Dalle indagini starebbero emergendo alcune informazioni. Risulterebbe infatti che alcuni uomini incappucciati avrebbero piazzato la bomba carta per poi scappare in moto; allo stesso modo, probabilmente, qualche ora dopo, qualcuno avrebbe lasciato la scritta di cui si parlava poco prima ed infine posizionato il teschio dell’animale. Quali che siano le procedure e l’ordine esatto dell’intera vicenda, il succo della questione rimane lo stesso: qualcuno vuole intimidire la giunta e il sindaco di Messina.

Quel che sorprende più di tutto, però, è che, nonostante il modus operandi sembrerebbe rientrare tra le pratiche comuni della criminalità organizzata, fonti investigative propendono più per la matrice anarchica. Solo qualche giorno prima, infatti, la giunta aveva dato il via allo sgombero di un edificio all’interno del quale si erano insediati in maniera illegale alcuni esponenti di un gruppo anarchico che, secondo quanto riferito da Repubblica, sarebbe stato molto vicino al sindaco Renato Accorinti in fase di elezioni, per poi allontanarsi in maniera definitiva nel corso degli ultimi anni.

“Il vile gesto deve essere stigmatizzato con forza da tutta la nostra comunità” ha affermato in una nota il Primo cittadino. “Chiunque ne sia stato autore, sappia che nessuna intimidazione frenerà il percorso che l’amministrazione tutta sta portando avanti, in assoluta trasparenza e nell’unico interesse dei nostri concittadini. Un percorso di legalità che prende decisamente le distanze da chi invece si muove contro le istituzioni che vanno difese e tutelate a presidio della civile convivenza”.

Adesso non resta che attendere gli sviluppi di questa vicenda che, ne siamo certi, provvederanno a delineare un quadro ben più chiaro di quanto accaduto. Nel frattempo, comunque, al sindaco Accorinti e all’intera giunta va la più sincera solidarietà in un momento piuttosto complicato.

Giovambattista Dato -ilmegafono.org