I tedeschi guardano sempre un po’ più lontano del resto d’Europa, soprattutto quando si parla di stili di vita eco-sostenibili ed altamente green. L’ultimo esempio risale a poco più di dieci giorni fa: nel corso delle due domeniche centrali di maggio, Berlino è stata rifornita d’energia elettrica proveniente da fonti rinnovabili per quasi la totalità del fabbisogno. Una scelta mirata, quella di sperimentare il tutto di domenica, giorno in cui uffici e attività lavorative restano in pausa, favorendo così la maggiore efficacia dei generatori green.

I risultati positivi sono decisamente incoraggianti se pensiamo che attualmente, in condizioni di normalità, la Germania copre il suo fabbisogno energetico con fonti rinnovabili soltanto per il 30% del totale, restando però leader europeo nell’installazione di impianti fotovoltaici.

La Germania, tuttavia, non è l’unico paese a macinare record ad alto tasso di energia pulita: a guadagnarsi attestati di stima da parte delle organizzazioni ambientaliste c’è anche il Portogallo, che, sempre nel corso di questo mese, ha sperimentato la copertura totale del fabbisogno energetico grazie alle fonti rinnovabili. Dalle 6:45 del 7 maggio fino alle 17:45 dell’11 maggio, il paese iberico si è rifornito di elettricità grazie all’energia eolica, nel segno di un percorso di riconversione energetica avviato già nel 1994.

Episodi emblematici interessano anche la Gran Bretagna, che da cento anni a questa parte ha rinunciato per la prima volta al carbone, e la Danimarca, i cui impianti eolici lo scorso anno hanno coperto il 140% del fabbisogno totale.

Sulla scia green tracciata dai paesi europei, anche l’Italia, nell’ambito dell’energia rinnovabile, ha mosso passi da gigante negli ultimi anni, tanto da registrare un record di copertura lo scorso 25 aprile, quando alcune zone del paese sono state alimentate a impatto zero per circa il 70% del totale. Attualmente i rifornimenti energetici rinnovabili della nostra penisola si aggirano intorno al 40%, percentuale che con l’arrivo dell’estate potrebbe però variare: da un lato, le belle giornate favorirebbero la produzione di energia elettrica da impianti fotovoltaici, ma l’aumento delle temperature, in caso di caldo record, potrebbe indurre all’uso massiccio di condizionatori che di fatto richiedono uno sforzo energetico maggiore.

Dunque, anche l’Europa parla chiaro: è tempo di mettere il carbone in cantina e godersi i benefici della natura, dentro e fuori gli impianti.

Laura Olivazzi -ilmegafono.org