In Liguria, grazie alla transizione verso un modello green e low carbon dell’economia, con particolare riguardo allo sviluppo delle fonti rinnovabili e dell’efficienza energetica, nei prossimi quindici anni potrebbero nascere ben oltre 4.500 posti di lavoro. Si tratta dello studio “Liguria, proposte per un modello di sviluppo nearly zero emissions”, che il Wwf ha commissionato all’ENEA per approfondire la possibilità di dare vita a un modello basato su tecnologie e sistemi in grado non solo di ridurre le emissioni di gas serra e l’impatto dei cambiamenti climatici (come indicato nell’accordo di Parigi e negli impegni europei), ma anche di promuovere l’efficienza energetica, favorire l’innovazione del sistema produttivo e incrementare i livelli occupazionali; tutto ciò in linea con un’economia circolare.

Secondo quanto riporta lo studio, la messa in atto di queste proposte consentirebbe alla Liguria di diminuire di circa 6 milioni di tonnellate annue le emissioni di CO2, dimezzando così le emissioni pro-capite, che arriverebbero a 3,6 tonnellate di anidride carbonica equivalente (tCO2eq), rispetto alla media nazionale attuale che è circa 7,1 tCO2eq. Questa ricerca, inoltre, dimostra come esistano effettivamente delle soluzioni concrete che, come in Liguria, anche in altre regioni del Paese, potrebbero portare dei reali benefici in termini di riduzione delle emissioni e, allo stesso tempo, creare nuova occupazione più durevole e sostenibile.

“Non si tratta di un piano energetico regionale, ma dell’analisi di alcune opzioni che possono essere sviluppate e percorse da subito e avere piena attuazione nel corso di qualche decennio – sottolinea Roberto Morabito, direttore del Dipartimento Sostenibilità dei sistemi produttivi e territoriali dell’ENEA -. L’obiettivo è l’individuazione di un modello di sviluppo green e low carbon che possa essere replicabile anche in altre realtà regionali e territoriali”.

Sono state prese in considerazione oltre 30 opzioni tecnologiche e, dopo aver effettuato su metà di esse una valutazione degli impianti energetici, ambientali, economici ed occupazionali, si è giunti ad una rosa di interventi da promuovere in cinque settori strategici: fonti rinnovabili elettriche, rinnovabili termiche, accumulo elettrochimico in batterie, risparmio energetico nell’edilizia e sistema dei trasporti sostenibile.

Alcune delle opzioni proposte sembrano promettenti, ma non ancora mature, come ad esempio l’auto elettrica, poiché la loro affermazione dipenderà dai possibili finanziamenti e dalle traiettorie di sviluppo nazionali. Altre, come il fotovoltaico, sono tecnologie già mature e di sicuro sviluppo, ma ancora condizionate da costi e limiti organizzativi del mercato. Infine, ve ne sono altre, come la riqualificazione energetica ad emissioni quasi zero degli edifici, che sono tecnologicamente pronte, ma ostacolate dall’inadeguatezza degli strumenti di organizzazione e dalla poca disponibilità di capitale.

Nel campo delle fonti rinnovabili elettriche e termiche, si pronostica la formazione di circa 2.076 nuovi posti di lavoro, tra cui 737 nelle elettriche e 1.339 nelle termiche. L’investimento richiesto sarebbe pari a 166 milioni di euro annui ma, così facendo, il 40 per cento dell’attuale domanda di energia elettrica regionale sarebbe soddisfatto da fonti rinnovabili.

Un altro potenziale settore è la riqualificazione del parco edilizio che, grazie a un investimento di circa 209 milioni all’anno, potrebbe dare la possibilità di creare 2.186 nuovi posti di lavoro e, inoltre, gli interventi attuati su 10 mila appartamenti permetterebbero di ridurre i consumi del 60 per cento rispetto ai livelli attuali. Nell’arco di 15 anni il risparmio che si potrebbe ottenere sarebbe di circa 71 mila tonnellate di petrolio equivalente, che corrisponderebbe a una diminuzione di circa il 15 per cento dei consumi termici residenziali.

Insomma, la possibilità di un futuro più verde e sostenibile, da cui possano trarre benefici sia l’ambiente che gli uomini c’è; ciò che manca sono i fondi necessari e talvolta anche le strutture adeguate.

Veronica Nicotra -ilmegafono.org