Chi ha detto che l’inquinamento miete vittime soltanto en plein air? Talvolta ci sfugge la pericolosità dell’ambiente domestico in fatto di emissioni e gas nocivi che danneggiano fortemente la nostra salute e il nostro stile di vita. Secondo l’Agenzia Europea dell’Ambiente, l’inquinamento noto ai più ha mietuto in Europa oltre 491 mila vittime nel solo 2012, con la triste medaglia d’oro guadagnata dall’Italia per i suoi 84400 morti. Ma la vera novità che emerge dalle statistiche è la rapida diffusione del cosiddetto inquinamento “indoor”, quello cioè sviluppatosi tra le mura domestiche ma anche in altri ambienti chiusi come scuole, uffici ed edifici pubblici.

Considerando sempre il 2012, infatti, si registrano 99 mila decessi in tutta Europa, come fa notare l’indagine condotta dal Royal College of Physicians insieme al Royal College of Pediatrics and Child Health, istituti britannici che si occupano principalmente di salute.

Se per l’inquinamento atmosferico i principali imputati sono i tubi di scarico di auto e abitazioni, gli sversamenti industriali, i condizionatori e le polveri sottili, per quanto riguarda la variabile indoor concorrono i fumi prodotti dalle sigarette, già dannose di per sé, le cucine a gas, le perdite delle caldaie, ma anche le sostanze chimiche utilizzate per trattare mobili e i prodotti per la pulizia domestica. Risultano inquinanti, inoltre, anche i deodoranti per l’ambiente e le candele profumate, validi alleati di polvere, acari e muffe.

Le fasce di popolazione più esposte ai rischi sono i bambini piccoli e quelli in arrivo: la formazione di organi vitali quali cuore, cervello, polmoni, sistema immunitario e ghiandole ormonali possono essere fortemente danneggiati dall’inquinamento, tanto da indurre gli studiosi a individuare le cause di eventuali patologie come l’asma o di disturbi del comportamento anche in seguito all’esposizione in ambienti inquinati.

Una notevole spinta al miglioramento delle condizioni indoor potrebbe essere innanzitutto quella di incoraggiare la riduzione di emissioni nell’atmosfera, oltre che la conversione ad energia pulita. Il tutto per tenere sotto controllo gli scarichi industriali e i gas delle automobili, da sempre nel mirino di ambientalisti, scienziati e climatologi. A queste piccole ma importanti attenzioni, va affiancata una maggiore ventilazione degli ambienti domestici, perché, si sa, un cambio d’aria può essere una via di salvezza, soprattutto in termini ambientali.

Laura Olivazzi -ilmegafono.org