Continuiamo il nostro viaggio esplorativo tra i nuovi orizzonti musicali, immergendoci tra sonorità insolite, distorte, aleggianti, che abbattono i soliti schemi compositivi prestabiliti. In questo numero vi proporremo il sound derivato da Morgengruss, ovvero il progetto solista dell’artista genovese Marco Paddeu.

Leggendo il press kit di presentazione, siamo venuti a conoscenza della volontà compositiva di Morgengruss di scrivere musica “lenta e distante”, senza focalizzarsi in un genere definito. E l’obiettivo è stato raggiunto alla perfezione: le sonorità presentano quasi sempre andamenti distesi, larghi, noncuranti del tempo. Esse, unite a melodie intrecciate e ad armonie non chiaramente definite (se sono effettivamente definite), creano un alone di mistero quasi esoterico, una sorta di senso di caos in lentissima evoluzione (o involuzione).

La strumentazione utilizzata, considerando anche i dettagli compositivi precedentemente espressi, ci viene un po’ incontro per quanto riguarda la solita “collocazione di genere” da fare questa volta sulla musica di Morgengruss. Esistono all’interno delle sue composizioni delle sonorità che richiamano vagamente la musica folk, come trombe o chitarre acustiche, anche se queste ultime vengono sempre accompagnate dagli elementi fondamentali delle tracce, come ad esempio le chitarre elettriche (o comunque da sintetizzatori di suoni) che spesso riproducono note lunghissime e distorte fino alla saturazione, ricordando sound tipici del noise-rock o dello psychedelic o, ancora di più, della musica elettronica.

Ma appunto, il genere di Morgengruss ricorda o richiama qualche altro tipo di sound proprio perché all’interno della sua musica c’è quel pizzico di fantasia tale da rendere originali e interessanti le sue produzioni, come ad esempio la sua omonima creatura uscita solo qualche tempo fa. È composta da 7 inediti in cui vengono raccontati stati d’animo profondi, frutto magari di esperienze tristi o comunque meditative; è un viaggio musicale da compiere con la dovuta razionalità, ma con un pizzico di noncuranza, lasciandosi abbandonare all’istinto quando necessario.

Per ascoltare il singolo “Father Sun” clicca qui

Manuele Foti -ilmegafono.org