Dainocova è uno dei tantissimi artisti italiani legati alla nostra storica e importante tradizione cantautorale: un genere che ha segnato intere generazioni e nel quale si cimentano un numero cospicuo di musicisti, ognuno dei quali lo arricchisce con le proprie idee, con le proprie originalità armoniche e sfumature sonore.

E appunto, in termini di singolarità e marchi di fabbrica, il cantautorato di Dainocova risulta essere una sorta di carezza, una parola detta nel momento giusto, un supporto inaspettato, uno stacco dal caos della quotidianità.

Questo cantautorato è composto da testi leggeri, aleggianti, con accenni poetici, con qualche pizzico di sarcasmo, carichi di metafore; è un tipo di musica che ricorda degnamente quella grande del passato, aggiungendovi al suo interno delle sfumature pop, folk e (se proprio vogliamo) pure qualcosa di rock. In sostanza, è una miscela che funziona e che è tutta agglomerata all’interno dell’ultima produzione discografica di Dainocova.

L’album si intitola “Dark Tropicana” ed è uscito lo scorso gennaio su tutti i musical store. È composto da dieci tracce, è un full-lenght che segue sempre il genere precedentemente descritto, scostandosene poco, solo per dare qualche accenno di sonorità più forti; per intero risulta un lavoro di buona qualità e di sicuro interesse per coloro che sono attaccati alla tradizione più che alle musicalità di new-age.

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Manuele Foti -ilmegafono.org