Quella della Fere Band Aperta (FBA) è la classica musica di compagnia, gioiosa ed allegra, che non ci si stancherebbe davvero mai di ascoltare. La FBA è un progetto musicale ormai ben consolidato,  nato negli anni Novanta, forse un po’ insolito per le usanze italiane, ma al cui cospetto non si può non rimanere colpiti; infatti, nel corso degli anni, i suoni prodotti da questi bravissimi musicisti hanno sempre riscosso (meritatamente) molto successo, assicurandosi le attenzioni della critica. E il loro ultimo lavoro discografico, uscito il 16 marzo scorso, ne è una prova lampante.

Una produzione strutturata con quindici tracce, intitolata “Amor vincit omnia”. Il riferimento al celebre lavoro del pittore Caravaggio è evidente, ma i suoni prodotti dai nostri musicisti in sala di registrazione non rievocano lo stile barocco, bensì un qualche genere che si stava sviluppando in quello stesso periodo nel nord dell’Europa, tra Irlanda e Scozia. Immaginate dunque di immergervi in una tipica calda e luminosa taverna dell’epoca, accompagnati da una birra, in cui i ritmi andanti folk si mixano alle particolari, aggrovigliate, pentatoniche e stupende melodie celtiche: ed è questo il sound degli FBA. Ovviamente, la matrice melodica, soprattutto nella voce, presenta qualcosa di più moderno, ma il genere in cui si muove l’intero album è per larga parte quello appena descritto.

Il prodotto scaturito è per intero molto piacevole; inoltre mette in risalto sia ottime qualità compositive sia una sorta di propensione naturale della FBA verso questo genere musicale. “Amor vincit omnia” è adatto quasi ad ogni tipo di pubblico e situazione, grazie alle sue caratteristiche ritmiche e melodiche molto coinvolgenti, che immergono l’ascoltatore in un clima di allegria e spensieratezza dal quale anche la critica musicale avrà difficoltà a staccarsi.

Manuele Foti -ilmegafono.org