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Lara Martelli e la nuova primavera di “Orchidea Porpora”

Lara Martelli e la nuova primavera di “Orchidea Porpora”

Un piccolo gioiello musicale, un grande regalo che l’artista romana Lara Martelli ha deciso di fare ai suoi fans e a tutti gli appassionati di buona musica. Tredici anni dopo la sua uscita, l’album “Orchidea Porpora” viene ripubblicato in formato digitale, così da poter ottenere una nuova e più ampia diffusione ed essere apprezzato anche dalle nuove generazioni.

Registrato completamente in presa diretta e su nastro analogico nel 2001 al Southern Tracks di Atlanta, tempio sacro del rock e del grunge degli anni Novanta (in questo studio hanno registrato, tra gli altri, band del calibro di Pearl Jam, Stone Temple Pilots e Rage against the Machine), “Orchidea Porpora” è uno dei lavori di maggior successo di Lara Martelli. Il disco incontrò i favori di pubblico e critica, in un periodo in cui, per promuovere musica, non esistevano canali diversi dal passaparola e dai live, dal momento che non vi erano ancora né Youtube né i social network.

L’album, co-prodotto insieme a Massimo Giangrande, contiene 15 tracce, tra cui Sinfonia in Luna, dedicata a Jeff Buckley, al quale l’artista romana è molto legata essendosi esibita nel 2002 in un concerto tributo nello storico teatro Metro di Chicago. Nella sezione ritmica, inoltre, vi sono Vieri Baiocchi e Pierfrancesco Aliotta, con cui Lara Martelli porta avanti il progetto Brönsøn, in uscita con il debut album a maggio 2015.

“Orchidea Porpora” è l’album più rock (con venature hard-rock) di Lara Martelli e, a differenza del successivo “Cerridwen” (uscito nel 2007), è scritto e cantato quasi interamente in italiano e predilige sonorità strumentali e underground o blues, senza utilizzare molto i sintetizzatori. Un regalo che viene dal passato e che vi consigliamo di ascoltare. A cominciare dal brano che dà il titolo al disco (clicca qui).

FrakaZappa –ilmegafono.org

Autore

FrankaZappa

Collaboro da tempo con Il Megafono, dove insieme a Manuele curo la pagina musicale e il programma "The Independence Play" sulla nostra radio web. Sono una metallara nostalgica, stregata, quando ero poco più che bambina, dall'urlo "Looove" di Robert Plant. Di quell'amore per la musica ne ho fatto la mia spina dorsale di "metallo non metallo" che mi ha portato fino a qui. Oggi amo un sax che non mi corrisponde. Grazie a lui e al jazz ho scoperto che ancora esistono nuovi pianeti da esplorare, perché per me alla fine la musica resta l'unico modo di immaginare "the dark side of the moon".

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