Anche la Sardegna, così come molte altre regioni del nostro Paese, sta facendo i conti con il decreto “Sblocca Italia”. Ormai è ben noto quale sia l’intento del governo: portare avanti la strategia energetica nazionale. Il progetto proposto per l’isola è il cosiddetto Progetto Eleonora, presentato dalla Saras, che prevede la trivellazione di una vasta area intorno ad Arborea per estrarre gas naturale.

Sin da subito il fronte dei cittadini si è dimostrato compatto. Il rischio è quello di vedere trasformata la propria terra in una grande piattaforma di produzione di energia attraverso impianti che bruciano biomasse e scavi di pozzi terrestri e marini alla ricerca di gas e petrolio. Le battaglie sostenute dai vari movimenti e dalle associazioni ambientaliste hanno avuto un peso rilevante: di particolare importanza è stata la partecipazione attiva del comitato “No al progetto Eleonora”, che ha risvegliato nell’animo dell’intera comunità la presa di coscienza tesa a difendere l’ambiente, il proprio lavoro e il proprio futuro.

Il Servizio di sostenibilità ambientale e valutazione impatti ambientali (Savi) della Regione Sardegna ha bocciato il progetto perché in contrasto con atti di pianificazione regionali e comunali, cioè il piano paesaggistico regionale (Ppr) e il piano urbanistico comunale (Puc). Si tratta di improcedibilità nel sistema di valutazione di impatto ambientale, ma già le osservazioni di “non conformità” erano state avanzate in una conferenza istruttoria, convocata lo scorso luglio, durante la quale il servizio tutela paesaggistica le aveva confermate per quanto riguarda le provincie di Oristano e Medio Campidano.

“Non è necessario alcun ulteriore intervento della Giunta regionale. La conferenza dei servizi ha riscontrato la non conformità del progetto della Saras sia al Ppr sia al Puc. Non sussistono dunque le condizioni per procedere con le richieste avanzate. Gli uffici dimostrano una volta ancora di lavorare in maniera rigorosa, ascoltare tutti soggetti interessati e valutare con trasparenza a tutela del territorio”, ha dichiarato l’assessore all’Ambiente, Donatella Spano.

Purtroppo, però, non possiamo dimenticarci dell’articolo 38 del decreto che prevede che, in casi di progetti d’interesse nazionale primario e strategico, la Valutazione d’impatto ambientale passerebbe dalla competenza regionale a quella nazionale, con la conseguenza di privare le regioni di decidere in materia di tutela ambientale. Quindi, se il Progetto Eleonora dovesse rientrare tra i casi appena citati, sarebbe il ministero dell’Ambiente a decidere e il tanto sudato “no” potrebbe trasformarsi in un “sì”.

Che la partita sia ancora aperta lo dimostra il fatto che la Saras, interessata fortemente alla Sardegna, ha sottoscritto un accordo preliminare con Versalis per l’acquisizione di un ramo d’azienda composto da alcuni impianti e dal relativo personale. L’obiettivo è quello di rafforzare la posizione competitiva e la redditività dell’azienda.

Veronica Nicotra -ilmegafono.org