Il potere ha bisogno di essere sostenuto da idee granitiche e molto consenso. In questo senso, la parentesi renziana che abbiamo quasi iniziato ad aprire (dopo l’avvio di un ennesimo “periodo caldo”, quello dei mille giorni) somiglia molto alla prassi romana del tiranno. Sei mesi con pieni poteri per gestire le crisi e poi di nuovo a casa. Lo stesso che ha provato a fare Napolitano con Monti. Un’idea, pericolosa, che mi stupii di sentir dire e ribadire dai miei coetanei coreani qualche anno fa.

Lì, con qualche crisi in meno (almeno economica), si auspicava l’arrivo del deus ex machina con molti poteri e molto decisionismo. Si fa presto a capire che sono un po’ troppo imbevuti di confucianesimo per sposarsi al fatalismo cattolico che ci scorre nelle vene. Non è però impossibile trovare, in un certo renzismo acritico, i segni distintivi del tirannus richiamato a risolvere i problemi di un popolo inerme. Se così deve essere, allora che sia, ma allo stesso tempo si valorizzino meglio tutte quelle forme di opposizione decise e concrete.

Il bastian contrario per quanto fastidioso è utile. Questa caratteristica gli viene riconosciuta, suo malgrado, sempre troppo tardi. In fondo abbiamo preferito la ragione di Stato a molte vite umane negli ultimi decenni, sarebbe meglio non fare lo stesso ora. Indubbiamente, e purtroppo, si tratta tante (troppe) volte di istanze provinciali, difese con incompetenza. Ma altre volte si tratta di un inaffondabile spirito di opposizione che dovrebbe essere il fulcro di qualsiasi democrazia.

Si tratta, infatti, del presidio più sicuro e affidabile contro ogni tipo di totalitarismo. Il problema è che spesso le logiche minuscole rischiano davvero di ingessare completamente un sistema o un’organizzazione. Sarebbero da preferire piccoli gruppi incazzati e determinati, con delle idee, che una caciara generale da pollaio alla quale stiamo assistendo. Anche perché spesso i contadini hanno fatto il gioco del re e i buoni (o almeno quelli che ci vedono più lungo), a storia, erano sempre i borghesi.

Ci vorrebbero meno disfattismo generalizzato e più critiche costruttive, perché continuare a ripeterci come tutto vada male continuerà ad alimentare la paura che qualcuno ti tocchi il portafoglio e spingerà a dare un giro di più alla porta di casa prima di coricarsi e a odiare un po’ di più il vicino rumoroso.

Penna Bianca -ilmegafono-.org