Un rubinetto che scorre, l’acqua che impetuosa si tuffa nel lavandino, mentre passiamo il dentifricio sui denti. Un’immagine quotidiana, usuale, un’azione apparentemente innocua. Apparentemente, appunto. Perché in realtà, quando si lascia scorrere l’acqua durante un’operazione nella quale non viene usata, si commette un atto violento nei confronti dell’ambiente e soprattutto si compie uno spreco di una risorsa preziosa di cui è carente un’ampia parte del pianeta. Partendo da questa considerazione, Aquafresh, noto brand produttore di dentifricio, ha ideato, quattro anni fa, una campagna mirata sia a informare e sensibilizzare i consumatori riguardo allo spreco di acqua, sia a realizzare progetti concreti per aiutare i paesi più poveri.

Così, nel 2010, nasce “Chiudi il rubinetto”, che nel suo primo anno si è posta l’obiettivo primario di invitare i cittadini “a ragionare sui piccoli gesti quotidiani che possono ridurre il proprio impatto idrico nell’ambiente domestico del bagno, proprio a partire dal lavarsi i denti”. Inoltre, già nella fase iniziale, si è dato spazio ad iniziative concrete, con l’elargizione di una donazione alla Croce Rossa “con la diretta finalità di portare acqua potabile ad Haiti”, allora da poco reduce da un terribile terremoto. Nel 2011, oltre alla sensibilizzazione, che ha interessato anche le strutture alberghiere, è iniziata la collaborazione con l’AMREF, la principale organizzazione sanitaria privata, senza fini di lucro, che opera in Africa orientale, elargendo una donazione “con l’obiettivo specifico di costruire una cisterna ed un pozzo per l’acqua, per aumentare così il numero dei bambini che possono frequentare la scuola”.

Collaborazione che è proseguita anche nel 2012 (con il concreto sostegno al progetto “Scuole – Kenya”, che prevede la costruzione di cisterne per la raccolta dell’acqua piovana presso le scuole che garantiscano una fornitura di acqua pulita ottima da bere e da utilizzare per l’igiene personale) e che continua quest’anno, ma con una novità in più. Per la prima volta, infatti, il progetto da finanziare lo possono scegliere direttamente gli utenti, andando sul sito dedicato alla campagna (clicca qui) e votando uno dei tre progetti promossi da AMREF per il Kenya e indirizzati alle comunità del Kitui e alla scuola di Midodomi. Basta un click, che corrisponde simbolicamente a una goccia di acqua risparmiata, che andrà a riempire la tanica associata al progetto votato.

Quello che, a fine ottobre, avrà ricevuto il maggior numero di preferenze sarà finanziato da Aquafresh. I progetti in concorso sono tre: la costruzione di cinque pozzi di superficie nei villaggi per ridurre la distanza da percorrere per l’approvvigionamento di acqua; la costruzione di cinque km di canalizzazioni in grado di raggiungere un numero di beneficiari maggiore rispetto alla realizzazione di un pozzo; la costruzione di una nuova aula, una cisterna per l’acqua potabile e servizi igienici adeguati all’interno di una scuola. Tre progetti importanti tra cui scegliere, per dare sostegno e acqua a una terra segnata dalla siccità e dalla desertificazione, una terra nella quale le famiglie vivono con al massimo 10 litri di acqua al giorno, contro i 300 litri delle famiglie europee.

Oltre all’adesione alla campagna, attraverso un semplice click che esprime il voto sul progetto da finanziare, a meritare attenzione sono i consigli su come non sprecare acqua (leggi qui) e, soprattutto, i dati sugli sprechi. Fa una certa impressione pensare che, nel lavarsi i denti, chi lascia scorrere il rubinetto inutilmente nella fase della spazzolatura spreca ben 4 litri di acqua al giorno. Come ricorda Aquafresh, infatti, relativamente al semplice gesto di lavarsi i denti, “in Italia vengono consumati in un anno ben 292,5 miliardi di litri d’acqua solo per questa semplice e importante abitudine di igiene orale. Per fare qualche esempio, si tratta di un volume d’acqua pari a ben 265 volte quella che può contenere il Colosseo, o a 112 piramidi di Cheope!”.

Un dato incredibile, uno spreco terribile di un bene che è raro per una parte consistente del pianeta. Basterebbero solo un po’ più di attenzione e di buon senso e qualche piccolo gesto per impedire quella che è innanzitutto una terribile ingiustizia. E allora, andate sul sito di “Chiudi il Rubinetto”, informatevi, sensibilizzatevi, diffondete e agite. Ogni singolo contributo è utile. Come diceva Madre Teresa di Calcutta: “Quello che noi facciamo è solo una goccia nell’Oceano, ma se non lo facessimo l’Oceano avrebbe una goccia in meno”. Metafora perfettamente adeguata al tema.

Massimiliano Perna –ilmegafono.org