Il concetto di melodia è spesso erroneamente associato a quello di gradevolezza musicale, mentre una melodia è in realtà quella successione di suoni che, a patto che abbiano un senso compiuto all’interno di un determinato contesto, riescano ad esternare un tipo particolare di stato d’animo, un sentimento, un’emozione. E la vita è costellata da una moltitudine di emozioni così differenti e variegate che sembrerebbe riduttivo poter trarre sempre e solo melodie gioiose e vitali. Le emozioni, quelle forti, si possono trarre anche dagli stati d’animo più intimi e scombussolati.

È una ricerca interiore che può essere espressa tramite una corrente musicale che si è evoluta nel corso degli ultimi decenni, quel genere musicale che spazia dallo stile industrial a quello techno, il quale si basa su sonorità distorte, misteriose, cupe, forse inizialmente di difficile comprensione, ma che, nel momento in cui vengono interiorizzate, svelano stati d’animo ed emozioni molto più profonde rispetto a quelle scaturite da sonorità più classiche, come quelle rock o pop.

Un insieme di caratteristiche che si trovano tutte nel mondo musicale di Angelo Russo, in arte Ssick, un musicista emergente delle terre siciliane, che, per tramite della sua chitarra e qualche dispositivo elettronico, si sta facendo spazio nel genere musicale sopracitato. A tre anni di distanza dal suo precedente lavoro in sala di registrazione, Ssick ritorna sotto i riflettori della musica italiana con un nuovo e interessantissimo EP, intitolato “Shift”.

Una produzione composta da cinque tracce, ognuna delle quali proietta l’ascoltatore in un universo musicale in cui rumore e armonia, dissonanza e consonanza, trovano punti di contatto e si mescolano tra di loro. Un universo in cui, per mezzo di distorsioni sonore e sintetizzatori alienanti, l’ascoltatore ha l’occasione di immergere la propria mente in cose molto più intrinseche e profonde rispetto a quelle che si trovano nello strato superficiale dell’interiorità. Un EP da ascoltare più e più volte, una produzione che nel suo genere rappresenta senz’altro un lavoro di ottima qualità e che decreta un altro importante passo in avanti per la carriera di Ssick.

Manuele Foti –ilmegafono.org