Ciò che si cela dietro un semplice strumento, il pianoforte, è di difficile comprensione per chi non è dentro a quel mondo così sconfinato che si spalanca semplicemente percuotendo una serie di tasti bianchi e neri. Un mondo così vasto ed eccezionale da non poter essere compreso con chiarezza e definitiva certezza persino dal musicista stesso; è un mutamento continuo, un’incessabile fonte di perfezionamento musicale ed interiore, fatta principalmente di esperienze. Una di queste esperienze è costituita dai concerti di un talento del pianoforte tanto precoce quanto straordinario: Daniil Trifonov.

I teatri di Catania e Udine, con tutti gli aspiranti musicisti presenti, hanno avuto l’onore di assistere alle performance eccezionali di questo grande pianista russo che si candida senza dubbio a diventare tra i migliori al mondo. Appena 22 anni, vincitore di concorsi internazionali di prestigio, Trifonov ha già calcato i palcoscenici dei teatri più importanti e rinomati di tutto il mondo riscuotendo successo non solo dalla critica musicale, ma anche dai suoi colleghi con più anni ed esperienza alle spalle (citiamo le parole di Martha Argerich che lo ha definito “un poeta della tastiera già pienamente maturo”).

Ascoltando le sue esecuzioni, infatti, si percepisce fin da subito una sicurezza incredibile, sia a livello tecnico che musicale, nonostante il giovanotto russo abbia sempre proposto programmi tutt’altro che semplici (ne è prova quello scelto per la tournée italiana, strutturato con composizioni di Chopin, Liszt e Scriabin), ma riuscendo sempre e comunque a trasmettere ciò che è insito in quegli spartiti pieni di note.

Nella mente degli spettatori di Catania e Udine non si è proiettata l’immagine di un automa perfetto programmato per suonare (in stile asiatico, per intenderci), bensì quella di un musicista vero dal quale trarre l’ennesima esperienza utile a rendere ancora più spettacolare ed affascinante, come se ce ne fosse bisogno (forse sì, nel nostro Paese), il mondo del pianoforte e più in generale della musica classica.

Manuele Foti –ilmegafono.org