Da Londra a Torino, da Mosca a Parigi fino a Venezia e oltre: questi gli spostamenti del “museo di ogni cosa”. Sì, avete capito bene, un museo itinerante che viaggia verso i poli culturali per portarvi una visione alternativa dell’arte. Parliamo di “The museum  of everything”, creato dalla società dello Chalet, che sarà a Parigi fino al 31 marzo e che poi si sposterà alla biennale di Venezia. Dopo aver accolto più di 350.000 visitatori per le sue istallazioni tra Londra, Torino e Mosca, le opere sono state spostate in ottobre a Parigi, nei corridoi stretti del vecchio seminario cattolico a Saint-Germain des Près e esattamente al numero 14 del boulevard Raspail.

Questo è un museo ambulante, per gli artisti che hanno creato e creano senza intenzione, educazione artistica o volontà di auto-celebrazione. Opere disarmanti dallo statuto ambiguo ma proprio per questo molto affascinanti, opere che rimettono in causa la sovrastruttura che regola il mondo dell’arte e la sua storia.

Non si tratta dunque di una semplice mostra, ma di un viaggio epico attraverso 500 creazioni di artisti autodidatti, visionari e assolutamente atipici. Opere che raccontano una storia dell’arte alternativa dei secoli XIX, XX e XXI, una storia dell’arte che abbraccia artisti fuori dagli schemi, dal mercato e dalla società stessa. Per loro, come per il museo che li espone, l’atto creativo, l’impulso di produrre un manufatto è fine a se stesso, è liberazione.

Per illustrare questa filosofia, il museo presenta anche dei testi di artisti riconosciuti, curatori, scrittori e pensatori come David Byrne, Ed Ruscha, Marlene Dumas, Maurizio Cattelan, Nick Cave e altri. I loro scritti fanno da cornice a opere e intere esposizioni, come l’arcadia mitica rappresentata dallo stupefacente portinaio Henry Darger, o le immagini esoteriche dell’operaio cinese Guo Fengyi, le costruzioni metafisiche dell’architettura miniaturizzata di ACM e le splendide e violente immagini di paesaggi metropolitani nelle opere dell’olandese naïf Willem van Genk.

Affascinante, sconvolgente e spaesante questa enorme mostra “d’arte contro l’arte” o meglio di un’arte che non è mai stata raccontata prima ufficialmente e che ci viene propinata, tutta in una volta, in questa esposizione atipica che ha un non so che di incredibile e che, sono sicuro, lascerà tutti piacevolmente sorpresi.

http://www.museumofeverything.com/

Angelo De Grande -ilmegafono.org