Cina, gigante tra luci ed ombre. In tal caso si può dire che la più potente tra le economie emergenti sia sprofondata nell’ombra più oscura, tutta colpa dell’inquinamento atmosferico. La scorsa settimana, infatti, a Pechino si è registrata una percentuale così elevata di polveri sottili da indurre le autorità locali ad invitare i cittadini a restare chiusi in casa. Diverse stazioni di controllo hanno rilevato circa settecento microgrammi di polveri per metro cubo, altre ancora, invece, sono andate in tilt per l’eccessiva quantità di particelle rilevata.

Il risultato è una coltre grigia che avvolge la città, di conseguenza si riduce la visibilità e aumenta vertiginosamente il rischio di malattie respiratorie, tumori e danni permanenti di sorta. Come se non bastasse, le autorità cinesi tendono ad insabbiare il tutto. Pare, infatti, che i dati rilevati dalle stazioni di controllo siano decisamente più allarmanti di quelli resi pubblici al mondo, come sostengono gli addetti ai lavori dell’Ambasciata americana a Pechino.

I rilevatori statunitensi avrebbero registrato più di ottocento microgrammi di polveri sottili al metro cubo, dando adito ad ulteriori polemiche con il governo cinese. La quantità limite di particelle nell’aria non deve superare i cinquanta microgrammi, è evidente che Pechino si trovi a dover fare i conti con una vera e propria emergenza ambientale. Il clima umido, l’assenza di correnti e di vento rende il tutto più difficile e l’allarme tarda a rientrare.

Sono passati cinque anni dal 2008, anno delle Olimpiadi nella capitale cinese. Nell’agosto di quell’anno, data la mobilitazione della grande macchina degli eventi tipica dei cinesi, agli abitanti di Pechino fu consentito dopo mesi di intravedere il Sole oltre la coltre di smog. Passa il santo, passa la festa, come recita una vecchia massima, ed ecco che si ripiomba nelle tenebre dell’inquinamento. Grande sviluppo economico, dominio sui mercati internazionali, culto del lavoro e stakanovismo fuori dal comune. Ma a che prezzo? Il balckout delle istituzioni e dei diritti umani si respira a pieni polmoni tra le strade di Pechino.

Laura Olivazzi -ilmegafono.org