A scrivere è un’ex grillina, una che ha fatto parte di quel gruppo di giovani che, sull’onda delle provocazioni, non sempre condivisibili, di Beppe Grillo, si sono organizzati in meet-up sparpagliati per tutta Italia ed hanno iniziato a sacrificare il proprio tempo libero, la propria vita privata, in taluni casi lo studio o il lavoro, per provare a realizzare un sogno: cambiare l’Italia, costruirsi uno Stato di cui andare fieri. Durante la mia permanenza nel meet-up ho partecipato ad iniziative bellissime come girare nelle scuole in compagnia di volti noti della lotta alla mafia, l’istituzione di un gruppo d’acquisto solidale (G.a.s.) che promuovesse il rilancio dell’economia cittadina, il reperimento e la divulgazione di molto materiale sul “mare negato” nella mia città. Piccole gocce in un oceano di cose che non funzionano. Ma con tanta speranza addosso. Grillo non era il nostro guru (fortunatamente), a dire il vero era stato semplicemente il “quid” iniziale, quello che aveva spinto ognuno di noi ad iscriversi alla piattaforma ed a cercare altre persone stanche, volenterose di rendersi utili in ogni modo.

Per un certo periodo ha funzionato: i “grillini”, diffusi su tutto il territorio nazionale, hanno cominciato a farsi notare con le loro iniziative, instaurando, piano piano, una nuova realtà:  il Movimento 5 stelle, allo stesso tempo tentativo ed opportunità di cambiare le cose da “dentro”, forse l’unico vero cambiamento possibile. Ma come tutte le piccole realtà che crescono rapidamente, anche in questo caso si è perso qualcosa per strada. Anche un movimento come questo, nato da persone per bene e dall’esigenza di una nuova era di più diffusa legalità, ha attirato esponenti tutt’altro che rispettabili. Da quasi subito i meet-up sono stati accusati di avere al proprio interno “infiltrati” di Forza Nuova, un movimento neofascista i cui aderenti, che adorano chiamarsi tra loro “camerata”, nel corso degli anni si sono fatti conoscere per le loro “azioni dimostrative” tutt’altro che condivisibili. Molti ricordano ancora con sdegno quanto accadde nel 2003, quando 23 attivisti del movimento in questione fecero irruzione negli studi televisivi di Telenuovo e picchiarono, in diretta televisiva, l’allora presidente dell’unione degli islamici italiani, Adel Smith, ed il suo collaboratore Massimo Zucchi.

Due minuti e venti secondi di vera e propria azione squadrista sotto gli occhi di telespettatori increduli. Si è trattato certamente dell’episodio che ha fatto più clamore ma, purtroppo, non si può certo dire che sia stato un caso isolato; nel corso degli anni i militanti di Forza Nuova si sono più volte macchiati di reati (perché di reati si tratta) simili: nel 2008, a Roma, in una sola settimana, portarono avanti 3 “raid fascisti” ( il primo contro un call-center gestito da immigrati, il secondo ai danni del giornalista Floris, reo della propria omosessualità, ed il terzo alla Sapienza, ai danni di un gruppo di studenti di sinistra colpevoli di fare volantinaggio contra Forza Nuova); in tempi più recenti l’ondata di violenza dei neofascisti non sembra essersi arrestata dal momento che ci sono state altre aggressioni razziste, il 2 ottobre del 2011 a Lucca ai danni di un marocchino ed il 5 marzo 2012 a Milano ai danni di uno studente ebreo del liceo “Berchet”.

Inoltre, a dimostrazione del terribile e pericoloso anacronismo di questo movimento, lo scorso febbraio Forza Nuova Milano ha pubblicato su twitter il seguente appello che istigava a bruciare un libro di Marco Tullio Altan: “Il ‘Piccolo uovo’ di Altan, odiosa cultura omosessuale insegnata ai bambini, roghi in piazza”. Questo recitava il tweet del gruppo milanese. Hitler sarebbe stato senza dubbio orgoglioso di una simile proposta. Appare evidente che tale partito neofascista poco o nulla abbia in comune con le ideologie portate avanti dal Movimento 5 stelle e, forte di questa valutazione, ho sempre considerato prive di fondamento le accuse di un’insana simpatia tra i due movimenti, inquadrandole come un mero tentativo di delegittimare una realtà che cominciava a fare paura ai “potenti di sempre”.

L’ho sempre pensata così sino a pochi giorni fa, quando, effettuato l’acceso al mio profilo facebook, mi sono saltate all’occhio alcune recentissime foto del Movimento 5 stelle della mia città d’origine: Siracusa. Una in particolare ha attirato la mia attenzione e mi ha lasciata pietrificata. Alcuni ragazzi che conosco e di cui ho profonda stima, persone della cui buona fede non ho mai dubitato, erano abbracciati ad un ex esponente di Forza Nuova. La cosa mi ha inizialmente stranizzata, poi delusa, infine mi ha fatta arrabbiare ed ho pensato che, anche se io avevo lasciato questa realtà già da un po’, avevo il dovere di contattare la persona che conoscevo nel movimento, di dirle la verità perchè provvedesse a salvare una realtà nella quale credo profondamente e nella quale ripongo grandi aspettative e speranze.

La persona in questione in effetti non sapeva nulla della passata militanza forzista del membro del loro gruppo, ma la risposta che mi ha dato mi ha un po’ sorpresa: adducendo scuse quali l’utilità della persona in questione, che li avrebbe ben consigliati per evitare multe o problemi di natura legale, mi ha detto di non poter (ma ritengo soprattutto di “non volere”) allontanare una persona per fatti risalenti a circa 10 anni fa. Una risposta che però non mi sembra affatto in linea con il giustizialismo estremo promosso da Grillo e dal movimento da lui fondato ma che, in effetti, è comprensibile se si pensa ai sempre più evidenti segnali di simpatia tra i due movimenti (addirittura  poche settimane fa sul blog di Grillo era pubblicizzata in evidenza un’iniziativa del partito di Roberto Fiore).

A questo punto il Movimento 5 stelle che, con le proprie ideologie incarnava l’ultima speranza di cittadini onesti e stanchi di una politica corrotta e “vecchia”, potrebbe essere il canto del cigno dei sogni di molti di noi. La speranza è che gli esponenti più validi del partito di Grillo (e ce ne sono tanti) si rendano conto di cosa stia accadendo intorno a loro e cerchino realtà diverse e più coerenti con i loro sogni e con il loro grande impegno.

Anna Serrapelle-  ilmegafono.org