Questa settimana è stato battuto il record precedentemente detenuto dal quadro di Picasso “Nu au Plateau de Sculpteur”, venduto da Christie’s, a New York, nel 2010 per 116 milioni di dollari circa. Sempre a New York, ma questa volta nella casa d’aste concorrente Sotheby’s, è stata venduta questa settimana l’ultima tela rappresentante “L’urlo di Munch” ancora in possesso di un privato per la cifra record di 119 milioni di euro circa. Quest’opera era in possesso di un uomo d’affari norvegese, Peter Olsen, che ha affermato di voler finanziare con questo denaro un nuovo centro artistico, un hotel e un museo nella cittadina norvegese di Hvitsten, nonché il restauro della casa di Munch, che vorrebbe impiegare come guest house per ospitare gli artisti in visita al centro.

Come ha affermato il suo ex possessore, Olsen, questo quadro tratta del riscaldamento globale, e in particolare, a nostro parere, parla dell’incredibile stravolgimento climatico che ci fu nel 1883, quando Munch aveva vent’anni, in occasione dell’incredibile eruzione del vulcano Krakatoa che generò indimenticabili tramonti in tutto il mondo. Questo evento influenzò anche l’artista britannico William Ashcroft, che fece nei quattro anni successivi all’eruzione moltissimi schizzi di tramonti in tutto il mondo.

Anche Munch fu influenzato da questo terribile evento che dovette creare terrore e sgomento nella popolazione, tanto che dieci anni dopo sembra rifletterci ancora e tradurre in pittura questa immagine indelebile della sua memoria. Munch, infatti, ha realizzato quattro versioni di questo famoso quadro, a partire dal 1893, e quella che è stata venduta da Sotheby’s è ritenuta la più bella perché più colorata e vibrante rispetto alle altre ed è anche l’unica in cui uno dei due passanti sullo sfondo si sporge per ammirare il panorama.

La base d’asta stabilita per questo dipinto era di 40 milioni di dollari, che in 12 minuti sono diventati quasi 120! Un mercato quello dell’arte che non conosce crisi, soprattutto quando si tratta di investire in opere famose come queste. Se Munch sapesse quanto valgono oggi i suoi quadri di sicuro urlerebbe di paura.

Angelo De Grande -ilmegafono.org

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