Buone notizie arrivano dall’Olanda: l’Università di Utrecht ha realizzato una nano particella in grado di poter finalmente dare una svolta ecologica all’industria della plastica. La funzione principale di questa nano particella è quella di trasformare biomasse vegetali nelle molecole della plastica più comuni, utili alla produzione di cosmetici, bottiglie, detergenti e giocattoli. La scoperta è stata pubblicata sull’ultimo numero della rivista scientifica “Science” e costituisce un ulteriore tassello per completare la realizzazione delle strategie ecosostenibili lanciate dalla Commissione Europea. Inoltre, diventa sempre più vicina la totale indipendenza dai combustibili fossili per la produzione di plastica. Meno petrolio, dunque.

Le origini di questa scoperta risalgono agli anni ’20 del secolo scorso, quando due studiosi olandesi, Franz Fischer e Hans Tropsch, riuscirono a trasformare un mix di gas ricavati da combustibili fossili in combustibili sintetici. Il problema sorgeva per gli elevati costi e per il metano generato nel corso del processo, mentre i catalizzatori utilizzati per ridurre le emissioni nocive, provocavano reazioni chimiche indesiderate che annullavano il funzionamento dell’esperimento.

Il team guidato da Krijn de Jong ha trovato la soluzione al problema, utilizzando molecole di ferro come catalizzatori, unite poi a nano particelle non reattive per irrobustire il procedimento. A questo punto, gli scienziati hanno introdotto monossido di carbonio e idrogeno prodotti dalla gassificazione delle piante, risultato: oltre il 65% del prodotto era stato trasformato in materiali utili alla produzione di plastica. Saranno necessari ulteriori esperimenti e accertamenti in merito, ma la scoperta promette di rivoluzionare la produzione di plastica, uno dei punti deboli della conversione ecologica dell’industria. Soddisfazione per la Commissione Europea, che vede realizzarsi a poco a poco i buoni propositi  sull’ambiente.

Laura Olivazzi -ilmegafono.org