Chi l′ha detto che le favole non esistono? E chi l′ha detto che queste non possano avverarsi in Sicilia? È di qualche giorno fa la notizia del primo battesimo “pizzo free”, un′iniziativa che nasce grazie all′idea di due commercianti palermitani, Fabio e Valeria Messina, che hanno deciso di festeggiare il battesimo del proprio figlio, Flavio, rivolgendosi ai commercianti che aderiscono alla campagna contro il racket indetta dall′associazione Addiopizzo di Palermo. Per l′occasione, quindi, ogni cosa (dai confetti alle bevande, dalla sala in cui verrà svolta la cerimonia ai regali) porterà con sé il marchio di un prodotto libero dal pizzo, un prodotto della legalità. I due coniugi, anch′essi commercianti pizzo free, non sono nuovi a scelte del genere: anche in occasione del matrimonio, infatti, i due decisero, con notevole coraggio, di intraprendere la strada della legalità, rivolgendosi a chiunque non pagasse il pizzo.

Inoltre, come già si è detto, hanno aderito anch′essi alla campagna dell′associazione antiracket, fornendo così un altro esempio di commercio giusto e onesto in una città difficile come il capoluogo siciliano. A Palermo, infatti, la coppia gestisce un negozio in cui, oltre ai prodotti tipici dell′isola, è possibile acquistare oggetti di artigianato di proprietà del rivenditore Macondo, altro marchio di fabbrica del commercio equo e solidale. Insomma, nonostante la situazione complessa in cui ci troviamo attualmente e la pressione sempre costante della criminalità organizzata nel mondo del commercio, è confortante notare come sia possibile affidarsi ancora a qualche barlume di speranza.

Una speranza che, come in questo caso, è espressa attraverso l′onestà di cittadini come Fabio e Valeria, cittadini comuni (non eroi) che scelgono di condurre una vita onesta, anche (e soprattutto) sul lavoro. E questa espressione magnifica della legalità in Sicilia è sempre più premiata dai turisti, i veri clienti che non perdono occasione di comprare qualcosa. Forse, a proposito della clientela, un′unica nota negativa è rappresentata proprio dai consumatori palermitani, ancora notevolmente lontani e particolarmente non ispirati dal commercio solidale. Ma ci sarà tempo anche per loro. Le soddisfazioni arrivano una alla volta.

Nel frattempo, comunque, i due commercianti palermitani sembrano non aver perso il “vizio”: dopo i due eventi in famiglia, infatti, Fabio e Valeria non hanno smesso di organizzarne altri, rigorosamente pizzo free: “Abbiamo organizzato in un anno più di dieci matrimoni come il nostro”, hanno affermato, “e qualcuno si è rivolto a noi anche per feste di laurea”. Probabilmente risulta troppo affrettato dire che l′organizzazione di eventi pizzo free si stia tramutando in una moda. E forse l′obiettivo vero non è nemmeno questo. Ciò che è certo, però, è che l′esempio dei due commercianti palermitani dovrebbe essere in grado svegliare in tutti noi quella speranza, spesso smarrita, che una vita libera dal pizzo è possibile e facilmente realizzabile. Essere giusti, insomma, non è così difficile, in Sicilia e non solo. E la mafia la si può combattere anche con questi mezzi, tutt′altro che simbolici.

Giovambattista Dato -ilmegafono.org