L’eco-friendly è di moda: il fashion design del futuro è all’insegna del rispetto dell’ambiente. Materiali come rafia, lana e sughero non rappresentano novità nell’ambito della fashion creativity ma acquistano un ruolo sempre più rilevante negli ultimi tempi. Già nel 2008 il Principe Carlo d’Inghilterra si rese testimonial d’eccezione per una “crociata green” a favore della lana: il progetto “The Compaign for wool” nacque proprio per incentivare le produzioni in lana che, a differenza dei materiali sintetici, non richiedono forti dispendi di risorse da parte dell’ambiente.

Una crociata green di enorme successo a giudicare dall’impatto che ha avuto in tutto il mondo: dall’anno scorso, infatti, è stata istituita una “Wool week”, manifestazione che ha coinvolto, oltre Londra, metropoli come Tokyo, Amsterdam, Oslo, New York, Dusseldorf e Madrid. Nella capitale spagnola si è tenuta ad ottobre una singolare manifestazione pro-lana, durante la quale la Calle Serrano si è trasformata in Avenida de la Lana, con tanto di sfilate ed installazioni per attrarre il pubblico.

Nel 2012 la crociata green toccherà anche Francia, Italia e Cina. Il titolo di “Wool week” è tuttavia riduttivo: la manifestazione, infatti, non è diretta solo alla produzione di lana, ma a tutti i tessuti eco-friendly, come insegna la tradizione inglese. Al London College of Fashion è stato presentato a giugno il primo abito in materiale catalitico in tessuto non inquinante.

Sperimentare è la parola d’ordine nel campo della fashion creativity. E di certo non mancano sperimentazioni green: è quanto si può notare nelle creazioni dello stilista di origine sarda Silvio Betterelli, che ha fatto del sughero il suo cavallo di battaglia: “Il sughero di per sé è già un abito perché riveste i tronchi d’albero”. I fogli di sughero, trattati con resine naturali, diventano un materiale dalla texture flessibile che ben si adatta alle nuove creazioni moda. Il tutto a impatto zero.

I guardaroba del futuro sono decisamente green.

Laura Olivazzi -ilmegafono.org