Produrre un carburante per auto economico, pulito ed efficace sembrava un’utopia fino a qualche tempo fa, ma gli scettici saranno presto smentiti grazie all’innovativa scoperta dell’azienda britannica Cella Energy: dopo quattro anni di studi ed esperimenti segreti, effettuati insieme alla Rutheford Appleton di Oxford, sembra proprio che la parola d’ordine per il futuro dei carburanti sia “idrogeno”. I laboratori Rutheford sono famosi per la specializzazione in esperimenti ad alto livello, proprio come quello per la produzione di questo sofisticato “benzidrogeno”. Il team di scienziati che ha lavorato alla realizzazione dell′ambizioso progetto è stato guidato dal professor Stephen Bennington e da altri nomi importanti nell’ambiente scientifico inglese.

Tra questi, Stephen Voller, della Cella Energy, ha esposto in termini scientifici piuttosto complessi il processo di lavorazione del benzidrogeno: le materie ad alto tasso energetico utilizzate sono state incapsulate attraverso un sofisticato metodo chiamato “elettrospray coassiale”, basato su una tecnica di nano strutturazione del materiale sottoposto a questo processo. In termini più semplici, i materiali utilizzati, a base di idrogeno, sono stati sintetizzati chimicamente in modo da produrre un carburante privo di sostanze nocive e dunque estraneo a qualsiasi tipo di emissione tossica nell’ambiente una volta utilizzato nei motori. L’aspetto più sorprendente è il fatto che, a differenza degli altri carburanti ecologici collaudati, il benzidrogeno funziona perfettamente nei motori a scoppio tradizionali, senza causare danni.

Alla base di tutto vi è una particolare lavorazione dell’idrogeno, conservato in modo innovativo ed economico: l’incapsulamento produrrebbe microfibre di spessore quasi impercettibile (circa 30volte inferiore ad un capello), capaci di conservare l’idrogeno tanto quanto contenitori tradizionali, trasformandolo poi in sostanza liquida che facilmente può essere trasmessa alle pompe di erogazione. Inoltre, l’idrogeno produce molta più energia del carburante prodotto dal petrolio e sarebbe anche molto più conveniente per i consumatori, che per un pieno spenderebbero soltanto 50 centesimi al litro!

L’unico limite individuato dalla Cella Energy (che possiede il brevetto di questa invenzione) consiste nelle modalità di trasporto e distribuzione del carburante, che richiede particolari condizioni termiche, oltre che costi di gestione piuttosto elevati. La Cella Energy si propone di risolvere questi problemi e, se tutto andrà per il verso giusto, ancora pochi anni e potremmo dare inizio alla nuova era dell’idrogeno. Una boccata d’aria per noi, per l’ambiente che potrà rigenerare naturalmente le proprie risorse non rinnovabili (ricordiamo che il processo di formazione di gas e petrolio dura millenni), e per le nostre auto, che libereranno nell’ambiente soltanto acqua, non più smog e fumi nocivi.

Laura Olivazzi -ilmegafono.org