Struttura progettata in periodo fascista, l′Arengario avrebbe dovuto essere il museo della nascita del Fascismo, ma fortunatamente quando fu realizzato, negli anni ′50, le cose erano cambiate e la destinazione d′uso anche. Questo edificio, che si trova in piazza Duomo a Milano, accanto al palazzo Reale, restò per molto tempo inutilizzato e negli anni Ottanta fu Palazzo del Turismo. Oggi, grazie agli interventi di rivalutazione architettonica realizzati dall′architetto Italo Rota, questa struttura ha trovato un nome e un′identità ed è diventata il Museo del Novecento.

Una rampa elicoidale che ricorda quella del Guggenheim di New York porta il visitatore per mano in un percorso iniziatico nell′arte del Novecento, come ha affermato lo stesso architetto. Questa rampa dà accesso ai vari livelli in cui sono esposte le opere, cronologicamente, dal futurismo all′arte povera.

Chi entrerà dalla metropolitana si troverà immerso nell′arte metafisica di De Chirico, imbattendosi in una composizione scultorea composta da due nuotatori dei Bagni misteriosi, una fontana che si trovava nei giardini davanti alla Triennale e che è stata restaurata e inserita in questo contesto, sicuramente più felice.

Se invece si arriva a piedi èPelizza da Volpedo e il suo Quarto Stato ad accogliere simbolicamente il visitatore, il 1901 e le lotte di classe: un inizio di secolo difficile che oggi agli italiani ricorda le rivoluzioni delle classi povere dei paesi arabi, ma in cui non si riconoscono più. Lo stesso presidente della Repubblica, Napolitano, che in questi giorni ha visitato il museo, stupefatto di trovare questo quadro sembra si sia informato sull′anno dell′opera e, per deviazione professionale, abbia affermato : “1901? Quando c′era Giolitti!”, non menzionando affatto il fervore e l′idealismo di quel periodo.

Presa la rampa e giunti alla sala seguente, ammirerete 21 opere di Umberto Boccioni che rappresentano la più grande collezione al mondo di questo artista.

Si prosegue nel percorso e si incontrano le opere di Balla, Carrà, Morandi, Severini, Fontana, per un totale di circa 400 opere del Novecento italiano, una meraviglia per gli amanti dell′arte.

In questo momento, inoltre, la facciata del museo è la prima mediafacciata in Italia: MIA (Milano in Alto), un megascreen di oltre 480 mq composto di led. Un innovativo progetto  di comunicazione che sono sicuro attirerà le generazioni più giovani di cui si sta occupando UrbanScreen.

Ci sono voluti nove anni per realizzare il progetto e tre per selezionare le opere che provengono dalle collezioni del Comune o da donazioni private. Dodici anni in totale e 28 milioni di euro spesi.

Il museo avrebbe dovuto essere innaugurato nel 2009 per il centenario del Futurismo, ma come spesso accade nel nostro Paese ci sono voluti due anni in più.

In ogni caso questo museo mancava all′Italia e merita di essere visitato, anzi per noi, come per il presidente Napolitano, è in effeti “una realizzazione straordinaria”, quindi vi consigliamo di approfittare del periodo di inaugurazione.

L ′ingresso al museo è gratis fino al 28 febbraio!

http://www.museodelnovecento.org/

Angelo De Grande -ilmegafono.org