Il mondo delle nuove generazioni è quello tipico di chi fa esperienze e attraverso di esse cresce e matura. Gli Zein lo sanno bene e riescono ad esprimere tutto questo attraverso la loro musica. Il risultato tangibile del loro lavoro artistico è l’album intitolato “La scorsa notte”, che è appena uscito (23 marzo) con l’etichetta Alka Record Label. Sono otto tracce nelle quali il mondo giovanile è trattato in maniera intelligente e ci raccontano la quotidianità dei ragazzi del nuovo millennio, il divertimento, i sentimenti, ma anche la rabbia, i dubbi e le naturali riflessioni che ne derivano.

È una scelta onesta quella degli Zein, che non sono presuntuosi e non vogliono spingersi in quelle dimensioni umane che vanno oltre il proprio concreto vissuto e il tempo attraversato. I brani sono immersi in sonorità pop-rock nelle quali l’elettronica prende sempre più spazio, ma mantenendo un ottimo equilibrio. C’è il giusto mix sia dal punto di vista del sound che dei contenuti. Sono tutte canzoni che possono passare in radio e lasciare traccia, farsi notare da chi ascolta. L’ultima stella che rimane (singolo estratto che vi abbiamo fatto ascoltare nell’ultima puntata di “The Independence Play” sulla nostra radio web) e Senza ali sono due brani veramente molto belli, che ci riportano alle atmosfere di sperimentazione elettronica toccata dai Subsonica.

Piacciono molto i ritmi elettro-dance e il pop rock che, in pezzi come Bistrò, diventano tormentoni corali da canticchiare. Gli Zein sono giovani ma sono grandi abbastanza per capire che devono correre incontro all’amore, stringerlo forte vincendo le lontananze, le altitudini e pensando ai progetti. Un amore che sanno ben raccontare, un amore che illumina e consola, anche quando ci si sente soli e finiti, come cantano nelle già citate L’ultima stella che rimane («ti prego per questa notte sii la mia sposa!»), e Bistrò («tutte le cose che non so me le potresti insegnare tu»). Io ti cerco ci mostra inoltre che si può trovare riparo nel pensiero della persona amata, anche in mezzo a ogni inferno, bufera o caos.

Ma in questo disco i nostri musicisti parlano anche di altro, scherzano ad esempio sulla società odierna che, con fare distaccato, nel suo sentirsi perfetta e fredda, sembra dirci: «Io non sopporto la gente quella troppo normale senza un conto corrente, senza la casa al mare» (come cantano in Io sono il David). Nel brano Non credo in niente, invece, la semplicità e la spensieratezza dell’intro sono volutamente in contrasto con le parole del testo, tra preghiere false, bambine madri e bombe inutili. Gli Zein ci offrono qui la voce di giovani che non credono in questo mondo straziato e insensibile che ritrova la sua fede solo in un conto in banca e che sa tuffarsi senza scrupoli in un mare di menzogne. Una traccia davvero riuscita e coinvolgente.

Come molto coinvolgente (forse quella che preferiamo) è Senza ali, perché riesce, in un mix di profondità, sinth e basi azzeccatissime, a sedurci e farci ballare. In questo brano gli Zein ci assicurano che non riusciremo a trovarli mai nascosti dietro all’apparenza: «Non mi troverete mai», cantano, sfuggendo alla diffusa ossessione di cercare una ragione per poterli incatenare, e volano lontani da ogni superficialità. Lo zaino più leggero, infine, ci narra il tentativo di non cedere all’inverno, cercando dentro di noi la forza per rinascere in volo, capendo che è il momento di essere felici.

Insomma, quest’album è davvero un gran bell’album, che ha stile, struttura, cose da dire, maturità. Musicalmente si presta all’ascolto in qualsiasi momento e sa davvero farci compagnia. È un disco nel quale una piacevole coerenza melodica e narrativa lega tra loro le tracce. Gli Zein riescono a trattare bene un genere molto popolare e affollato. Musicalmente convincono, perché sanno usare l’elettro-dance e sanno sperimentare con riff e bassi senza mai scadere nella banalità, diventando stilosi e avendo un loro perché. Hanno carattere e mostrano una certa sicurezza. Malgrado la loro giovane età, gli Zein hanno le idee chiare sia musicalmente che per quel che riguarda il mondo. Ne attenderemo le evoluzioni, ma intanto accogliamo molto positivamente questo loro primo album full-lenght.

FrankaZappa -ilmegafono.org

La copertina del singolo che ha preceduto l’album “La scorsa notte”.