Misto è l’alias di Mirko Viscuso, un giovane e valido musicista, uno di quelli moderni, uno di quelli che, percorrendo la strada della storia della musica, non guarda dal lunotto posteriore, ma punta dritto in direzione di quelle sonorità verso le quali stiamo convergendo.

Prendendo spunto da grandi band di successo odierne, come potrebbero essere i Muse o i 30 Seconds to Mars, Misto ha deciso di immergersi in uno stile compositivo attualissimo e di grande interesse e successo. È il genere del post rock, quella grande branca della musica che convoglia al suo interno innumerevoli sfaccettature e che mette a disposizione del compositore un range ampissimo di sonorità e strumentazioni, attraverso le quali è possibile giocare a proprio piacimento ed esprimere completamente la propria essenza musicale.

Nella fattispecie, il genere di Misto inserisce all’interno del post rock qualcosa di progressive e di elettronico. Misto ci immerge in vacue atmosfere cariche di reverbero, ambienti onirici che repentinamente mutano, seppur non perdendo la loro caratteristica precedente, in qualcosa di graffiante, grintoso, spinto, dal lontano sapore di epico. Riff incalzanti, col distorsore al massimo, accompagnati in sottofondo non solo da una classica batteria, ma anche dai ritmi elettronici delle drum machine. E quanto detto finora è riassunto perfettamente nella sua ultima produzione discografica: “Helios”.

Un album composto da sette tracce, in cui l’intreccio melodico e ritmico è affidato esclusivamente agli strumenti, senza concedere alcuno spazio ad una qualsiasi voce. E dobbiamo dire che è un intreccio davvero ben riuscito, perché riesce ad amalgamare bene strumentazione classica ed elettronica, immergendola in un genere molto odierno e proposto all’ascoltatore con molta sapienza. “Helios”, di cui abbiamo parlato con lo stesso Misto nel corso della puntata di “The Independence Play” sulla nostra web radio, è un album che ci ha colpito e che, se il rock attuale è ciò che vi entusiasma, dovreste assolutamente ascoltare.

Manuele Foti -ilmegafono.org

La copertina dell’album “Helios”.