L’economia circolare è un trend ormai positivo nella gestione di sistemi e tecnologie utili alla società e in grado di rispettare l’ambiente. Per economia circolare s’intende infatti un assetto produttivo ed energetico che fa del riciclo e del riutilizzo consapevole dei materiali il suo aspetto fondante. Il sistema di economia circolare deve poter essere autosufficiente, rigenerandosi senza arrecare danni all’ambiente e all’ecosistema circostante, una sfida lanciata alle aziende che, stando alle statistiche più recenti, l’hanno accolta molto volentieri. Grazie all’economia circolare, infatti, si potrà pian piano fare a meno dei combustibili fossili, tra i principali nemici dell’ambiente, a favore di materiali biodegradabili e a scarso impatto.

Secondo il magazine online “Circulate”, che è tra i principali portali d’informazione in materia di economia circolare, è già possibile pensare alle grandi metropoli come interamente sorrette da un sistema circolare, dato che le tecnologie in grado di realizzarlo già esistono. In uno scenario ideale, infatti, una famiglia normale potrebbe tranquillamente programmare le proprie attività quotidiane in base ai consumi poco dispendiosi e ai materiali di scarto messi da parte il giorno prima: la spazzatura gettata nel secchio dell’umido può diventare fertilizzante per il giardino, mentre un particolare dispositivo potrebbe informarci del dispendio energetico del vicinato, in modo da programmare lavatrici e lavastoviglie senza particolari danni ambientali.

Le tecnologie per sposare questo stile di vita sono pronte ormai da un bel po’ di tempo, la fase successiva è in mano alle grandi città che dovrebbero dotarsi di infrastrutture adatte alla loro applicazione. Già esistono realtà “circolari” ben consolidate e diffuse, come ad esempio le confezioni Tetrapak, la carta riciclata, o i numerosi progetti sostenuti da grande aziende per il riuso dei materiali: Barilla, ad esempio, ha lanciato il progetto “cartacrusca”, mediante il quale si prova ad ottenere carta dalla crusca di grano e cereali.

L’economia circolare è un punto di svolta anche per le cosiddette smart cities e per l’IOT (internet of things) che renderebbero molto più semplici operazioni che oggi appaiono complesse. Considerarle ancora come eventi esclusivi o casi isolati, infatti, non contribuisce alla loro diffusione che, invece, rappresenta il percorso ideale per raggiungere la tanto agognata sostenibilità. E per sostenibilità ci riferiamo soprattutto ai trasporti, al consumo energetico, all’economia domestica, ma anche alla semplice quotidianità: un gesto comune e consueto, insomma, può diventare chiave di volta di un sistema virtuoso e proficuo per la società intera.

Laura Olivazzi -ilmegafono.org