Ci sono voluti 17 anni, ma oggi finalmente è realtà. Si tratta del progetto di un gruppo di giovani studenti del politecnico di Zurigo che, dal 31 maggio, sarà attivato nelle campagne della Svizzera. L’azienda elvetica Climeworks ha infatti installato il primo impianto al mondo capace di catturare anidride carbonica nell’aria e trasformarla in fertilizzante per le serre. L’obiettivo che l’azienda si prefigge è quello di catturare entro il 2025 l’1 per cento delle emissioni di CO2 di tutto il mondo.

Sfruttando l’energia termo elettrica e rinnovabile di un vicino inceneritore e grazie a particolari filtri, esso cattura l’anidride carbonica e la trasforma in fertilizzanti che vengono utilizzati nelle serre della Gebrueder Meier Primanatura, azienda che coltiva verdure per i sottaceti, pomodori, lattuga e altro ancora, sperando così di aumentare la crescita della sua verdura del 20-30 per cento. Il tutto è supportato dal governo svizzero, dalla banca cantonale di Zurigo, dall’Unione Europea e dal mondo universitario.

“L’impianto sarà in grado di catturare 900 tonnellate di CO2 l’anno – spiega Valentin Gutknecht, Ceo dell’azienda – attraverso l’uso di collettori e grandi filtri, realizzati dopo anni di tentativi. Ora siamo riusciti a rompere una barriera. Potrebbe essere una rivoluzione”. Praticamente è l’equivalente del volume annuo di gas ad effetto serra emessi da 190 veicoli passeggeri. Ovviamente è solo un piccola parte rispetto alle indicazioni del gruppo intergovernativo delle Nazioni Unite, che ha sottolineato come sarebbe importante ogni anno rimuovere dall’atmosfera terrestre almeno 10 miliardi di tonnellate di CO2. Anche se si tratta di un piccolo apporto, però, potrebbe comunque già essere un inizio per ridurre la quantità di emissioni e combattere concretamente i cambiamenti climatici in atto.

L’azienda, inoltre, vorrebbe utilizzare l’energia rinnovabile in eccesso da impianti solari ed eolici per produrre idrogeno e poi sintetizzare con CO2 per creare idrocarburi rinnovabili come carburante. Sulla stessa lunghezza d’onda viaggiano anche le aziende Airbus o Volvo.

La speranza è quella di poter installare in futuro migliaia di altri impianti di questo tipo, per riuscire ad impattare positivamente a livello globale, e di poter ricavare dall’anidride carbonica catturata un costo di 400 dollari a tonnellata. Nel mondo scientifico, tuttavia, al momento permane un po’ di scetticismo, poiché è necessario almeno un anno di utilizzo prima di poter giudicare adeguatamente il progetto.

Tra i diversi casi di CO2 utilizzata per scopi commerciali si può citare la start up canadese Carbon Engineering, che mira a trasformare l’anidride carbonica in combustibile, che a sua volta collabora con un’azienda della British Columbia che utilizza un processo simile, tramite ventilatori, per ottenere CO2 purificata. Anche in questo sarà solo il tempo a dimostrare se effettivamente queste idee hanno valore sia in termini ambientali che economici.

Veronica Nicotra -ilmegafono.org