Prendete un negozio di strumenti e dei musicisti che si incontrano e iniziano a parlare di musica. Proiettateli un po’ più avanti nel futuro e li ritroverete a comporre i loro brani inediti e, infine, in uno studio di registrazione a produrre il loro primo lavoro discografico. Questa è, più o meno, la strada percorsa dai Radiocut, band lombarda che vi presentiamo in questo numero. I Radiocut nascono nel 2013 e iniziano con grande spirito di dedizione a unire le diverse esperienze musicali vissute in precedenza per trovare una propria identità di gruppo e dare vita, così, ai propri brani.

Quindi è la volta del palco e di quella palestra fondamentale che è rappresentata dai live e dal riscontro del pubblico. La stoffa c’è e così, lo scorso 7 aprile, arriva l’esordio discografico: l’omonimo album “Radiocut”, promosso e distribuito dall’etichetta (R)esisto Distribuzione. Sono solo quattro tracce, ma ci dicono già molto delle qualità di questo gruppo, che è riuscito a regalarci un quarto d’ora di musica che scorre divinamente lungo una linea sonora coerente e solida, che non rinuncia però a sperimentare, a introdurre delle sfumature diverse a un genere musicale che, a volte, potrebbe correre il rischio di apparire esausto e banale.

I Radiocut hanno la non comune abilità di risultare originali senza stravolgere la loro essenza, che si richiama alla migliore tradizione pop-rock internazionale. I loro brani non sono ripetitivi, passano dal pop-rock più intenso del singolo estratto Vajolet Rose all’alternative rock di The Hero, la traccia che chiude l’album e che forse è quella che più si distingue dal resto, regalandoci un crescendo stimolato dai riff di chitarra che esaltano una voce struggente e decisa. In mezzo, ci sono My green moon, con il ritornello che entra subito in testa e la chitarra che accompagna il cantato graffiante e profondo, e poi Places, che è più pop e risente più delle influenze del panorama internazionale più recente, con uno stile che ricorda i Coldplay.

I Radiocut si raccontano e lo fanno senza strafare, con semplicità e bravura, grazie a quattro tracce davvero gradevoli all’ascolto, con una linea melodica molto chiara e brani orecchiabili, ma non banali, dotati anzi di una personalità sonora che si amalgama perfettamente con l’ottima qualità del cantato. Un EP che è un’ottima presentazione e che può essere ascoltato in qualsiasi momento, facendoci compagnia nella maniera più giusta.

Per ascoltare o scaricare il podcast della puntata “The Independence Play” su Radio Il Megafono.org, dedicata ai Radiocut, clicca qui.

FrankaZappa -ilmegafono.org

La copertina dell’album “Radiocut”.