Nel 2017 saranno a disposizione della Rete dei Centri antiviolenza milanesi 1,6 milioni di euro, 1  milione dal Comune di Milano e 610 mila euro dal Dipartimento Pari Opportunità della Presidenza del Consiglio dei Ministri, che ha inoltre finanziato tre nuovi progetti che verranno realizzati dai componenti della Rete (CeaS, Casa Accoglienza Donne Maltrattate di Milano, SVSDAD). Ad annunciarlo è l’assessore alle Politiche sociali del Comune di Milano, Pierfrancesco Majorino, durante la conferenza stampa di presentazione del progetto “Il Labirinto”, realizzato dal SVS DAD Onlus, Fondazione Caritas Ambrosiana e Soccorso Violenza Sessuale e Domestica che si è tenuta a Milano in Galleria Vittorio Emanuele venerdì 25 novembre in occasione della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne.

Alcuni dati provenienti da Palazzo Marino ci segnalano che, grazie ai servizi e alle iniziative della Rete dei centri antiviolenza, sono state raggiunte circa 5.000 donne, mentre con le attività di sensibilizzazione, formazione e informazione, anche nelle scuole, i contatti sono stati oltre 30.000. Riguardo invece alle donne seguite direttamente dai centri antiviolenza e dalle Case rifugio, quelle in carico (dato gennaio – luglio 2016) sono 975 (con 816 nuovi ingressi nel 2016), di cui 613 (pari al 62%) sono italiane e 362 (pari al 38%) sono di origine straniera. Si stima che alla fine del 2016 saranno circa 1.700, con un incremento sul 2015 di circa il 15%.

La metà delle 975 donne ha tra i 30 e i 49 anni, il 22% tra i 18 e i 29 anni, il 17% tra i 50 e i 69 anni. Si registrano anche casi tra minorenni (35 casi) e tra ultrasettantenni (22 casi). In 3 casi su 4 (74%) a commettere violenza sono il marito-convivente-partner, attuale o ex; nell’11% dei casi a compiere il maltrattamento sono altri familiari. La violenza denunciata dalle donne è fisica, sessuale, psicologica, economica o perpetrata sotto forma di stalking.

“Proseguiamo il lavoro iniziato quattro anni fa con la costituzione della rete dei Centri antiviolenza composta da nove realtà storiche della città coordinate dal Comune nella realizzazione di progetti di sostegno alle donne e di contrasto alla violenza”, spiega Majorino, che prosegue “la presenza e l’azione dei centri antiviolenza è indispensabile ed è impensabile diminuire le risorse a loro sostegno”.

Il protocollo tra il Comune di Milano e la Rete dei Centri Antiviolenza è stato firmato nel giugno del 2012 ed è stato sottoscritto da SVS Donna Aiuta Donna ONLUS; Associazione Telefono Donna ONLUS; Cooperativa Sociale Cerchi d’Acqua ONLUS; Fondazione Caritas Ambrosiana; Centro Ambrosiano di Solidarietà ONLUS; Soccorso Violenza Sessuale e Domestica della Fondazione IRCSS Cà Granda Policlinico Ospedale Maggiore; Casa di Accoglienza delle Donne Maltrattate ONLUS; Fondazione Somaschi ONLUS; Ospedale San Carlo – Centro di Ascolto e Soccorso Donna. Gli obiettivi comuni sono:

  • sostegno alle donne, protezione sulla base della valutazione del rischio, costruzione di progetti volti ad affermare il diritto a vivere una vita lontana dalla violenza in piena autonomia e in situazione di benessere psicofisico e sociale;
  • sviluppo di un percorso condiviso di uscita dalla situazioni di violenza attraverso la valorizzazione delle risorse personali;
  • disponibilità al sostegno tramite affiancamento, informazione, orientamento, cura, protezione, elaborazione del trauma, consulenza legale ed accompagnamento all’eventuale denuncia, costante monitoraggio del fenomeno, individuazione di nuove e più efficaci strategie di intervento politico e sociale;
  • attivazione di percorsi formativi per gli operatori del sistema socio sanitario e della giustizia e promozione di iniziative di sensibilizzazione rivolte alla cittadinanza ed ai giovani sui temi della violenza degli uomini sulle donne.

L.R. (Sonda.Life) –ilmegafono.org