Questa settimana vi proponiamo un imminente esordio discografico. Protagonista è un trio nato a Napoli nel 2014 e attivo dal 2015. Nonostante la sua formazione piuttosto recente, Lo Sciame (questo il nome) mostra di possedere già una buona dose di maturità e un invidiabile capacità tecnica. Tutte doti che ritroviamo nel loro primo album, “Too many humans”, che vi presentiamo in anteprima. Avvincenti e mai banali, i nostri musicisti napoletani riescono a dare una nuova veste ad un grunge che da tempo sembrava essere scomparso dalla scena musicale italiana.

Un sound possente, con un basso potentissimo alla Krist Novoselic che permette di richiamare, da un lato Bleach, e dall’altro occhieggiare a un progressive alla Dream Theater che non è a portata di tutti. Non basta infatti saper suonare. La musica bisogna pestarla e farla urlare: Lo Sciame ci riesce e ci consegna un lavoro vivido, pulsante, pieno di spunti ed ebbro di adrenalina. Le tracce sono coinvolgenti, non si appiattiscono mai, conservano una struttura propria senza risultare ripetitive, riuscendo a sorprenderti con sfumature sonore cangianti che fanno la loro comparsa all’orecchio di chi ascolta.

In More, in particolare, la musica esplode e si contorce in riuscitissimi assoli e un sound garage che conquista. In Awake ritorna invece una dolcissima ballata post punk alla Cure. Galoppare con le proprie ansie e i propri tormenti, come in The swarm (che è la traduzione de Lo Sciame), ci porta a scoprire nuovi inaspettati orizzonti. È una musica che diventa ossessione e compagnia (in Walkman) e nel suo vortice si trovano tutte le risposte e le sfumature possibili.

“Too many humans” è, dunque, un album ben riuscito che regala buona musica, senza l’ansia di riempirla di significati. C’era un’urgenza di rock, un’urgenza di “pogo” per sentirsi vivi. Scontrarsi per ritrovarsi. Come inizio non c’è male. Ora non resta che attendere la data ufficiale di uscita di questo disco.

FrankaZappa -ilmegafono.org

La copertina dell’album “Too many humans”.