Il 19 novembre 2015 era accaduto l’inaspettato. Al museo di Castelvecchio di Verona erano stati sottratti alcuni dipinti d’inestimabile valore. Parliamo, per la maggior parte, di dipinti su tavola eseguiti tra il XV e il XVI secolo, durante il Rinascimento insomma, e di pittori come Mantegna, Bellini, Tintoretto, Pisanello, per citare i più conosciuti.

Questi dipinti, 17 in totale, erano stati sottratti con grande facilità dal museo veronese e ciò aveva indignato l’opinione pubblica di mezza Italia. È possibile lasciare un patrimonio di circa 20 milioni di euro praticamente incustodito? Ebbene sì, a vegliare sulle opere c’erano soltanto la cassiera e un vigilantes.

Il museo del Castelvecchio, allestito da Carlo Scarpa negli anni Sessanta, non è solo una pinacoteca ma conserva anche pezzi molto antichi come oggetti paleocristiani, oreficeria longobarda e armature medievali che, assieme ai dipinti, occupano le 29 sale della fortezza trecentesca fatta realizzare dal grande condottiero Cangrande della Scala.

I ladri sapevano quindi cosa rubare e si fecero pure accompagnare dal vigilantes per poi andarsene indisturbati. L’ipotesi di un furto su commissione si insinuò immediatamente nelle forze dell’ordine che temettero che le opere sarebbero state nascoste in un caveau o in una dimora privata.

Qualche giorno fa, inaspettatamente, lungo le sponde del fiume Moldava, in Ucraina, tutti i dipinti sono stati ritrovati dalle autorità, avvolti in teli, dentro buste di plastica e nascosti sotto i cespugli. Come si può vedere dalle immagini del video (clicca qui per vederlo), sembra di stare in un cattivo film di spionaggio: fa rabbrividire l’immagine di questi splendidi dipinti coperti dalle frasche, nascosti nel bosco e praticamente abbandonati al caso.

La fortuna ha voluto che i dipinti venissero ritrovati relativamente presto e, sembrerebbe, senza grandi problemi conservativi. Oggi sono al vaglio delle autorità che ne controlla l’autenticità, ma presto torneranno nel luogo da cui sono stati sottratti e quelle pareti vuote verranno nuovamente addobbate da questi capolavori. Speriamo solo che il sistema di sicurezza del museo venga migliorato un tantino.

Angelo De Grande -ilmegafono.org