Dopo oltre vent’anni di onorata carriera, interpretazioni magistrali e sei nomination, Leonardo Di Caprio ha finalmente conquistato l’ambito Oscar. La cerimonia di premiazione, tenutasi al Dolby Theatre di Los Angeles, tra le polemiche degli #OscarSoWhite e l’attesa diventata ormai tormentone per l’attore, ha visto come indiscusso protagonista l’imperturbabile Leo, interprete di “The Revenant-Redivivo”, diretto dal messicano Alejandro Gonzales Inarritu, a cui è andato l’Oscar per la miglior regia. Apprezzato e applaudito da pubblico, critica, social media e attivisti, Leonardo Di Caprio ha lasciato il segno anche al momento della premiazione, pronunciando un discorso a favore del nostro comune prezioso alleato, distrutto dall’uomo e deturpato da calamità non sempre naturali. Anche dal palco più prestigioso del mondo, così come nella vita quotidiana, Di Caprio si è schierato dalla parte dell’Ambiente, miscelando accuratamente la gratitudine personale per il premio ottenuto e il senso di responsabilità nei confronti dell’ecosistema.

«E per finire vorrei dire questo – ha affermato -. Girare The Revenant è stato occuparsi della relazione tra l’uomo e il mondo naturale. Un mondo che abbiamo collettivamente percepito, nel 2015, come l’anno più caldo di sempre. La nostra produzione ha avuto bisogno di spostarsi fino alla punta più meridionale di questo pianeta solo per trovare la neve. I cambiamenti climatici sono reali, stanno accadendo in questo momento. È il pericolo più grave che la nostra intera specie si trova ad affrontare, e dobbiamo lavorare insieme e smettere di procrastinare. Dobbiamo appoggiare leader politici mondiali che non parlino a nome dei grandi inquinatori ma a nome dell’intera umanità, a nome dei popoli indigeni e dei miliardi e miliardi di persone non privilegiate là fuori che saranno anche quelle maggiormente colpite. Per i figli dei nostri figli, e per quelle persone le cui voci sono state soffocate dalle politiche dell’avarizia. Ringrazio tutti voi per il meraviglioso premio di questa sera. Non prendiamo per scontato questo pianeta. Io non prendo questa sera per scontata. Grazie».

Un discorso che valica il concetto di messaggio sociale destinato a una particolare minoranza o gruppo sociale; il tentativo di Leo, come amichevolmente ormai siamo abituati a chiamarlo, riesce a toccare le corde di chi, di fronte ai disastri, è ancora in grado di indignarsi e porsi delle domande. Ma anche di chi, certe domande non se l’è mai poste. La grande macchina hollywoodiana, con i suoi divi e le sue maxiproduzioni, è il veicolo più efficace per comunicare con fasce di pubblico ampie ed eterogenee, le stesse che Di Caprio riesce a convincere per ogni sua interpretazione, trasformandosi ancora una volta in uno dei pochi divi trasversali del nostro tempo.

L’accento posto dal neo premio Oscar va dritto alla questione dei mutamenti climatici, suggellati lo scorso anno da temperature da record in tutto il pianeta, così come verificato durante i suoi viaggi in giro per il mondo, alla scoperta di ecosistemi e territori sui quali i governi hanno l’obbligo di intervenire. Ma non solo. Di Caprio ha presenziato anche alla scorsa Conferenza sul clima tenutasi nel dicembre 2015 a Parigi, esortando i leader mondiali a prendere decisioni concrete sui cambiamenti in atto: “Questi leader si sono incontrati prima, prima a Kyoto, poi a Copenaghen, e nelle città di tutti i continenti, ma ogni volta, è finita male”, dichiarò l’attore. “Questa volta deve essere diverso perché siamo a corto di tempo. I cambiamenti climatici sono la minaccia più preoccupante ed esistenziale per la nostra specie. Le conseguenze sono impensabili e, peggio, hanno il potenziale per rendere il nostro pianeta invivibile”.

E ancora, il 28 gennaio, Di Caprio è stato ricevuto da Papa Francesco proprio per discutere di ambiente e inquinamento, considerato il plauso espresso dall’attore nei confronti dell’enciclica ambientalista emanata dal Pontefice lo scorso giugno. L’impegno di Leo va oltre discorsi e conferenze, tanto da portarlo a stanziare ben 15 milioni di dollari a favore di circa settanta associazioni ecologiste, con l’intenzione di donarne altri 15 per finanziare progetti di sostenibilità e conservazione. “Non possiamo permettere che l’avidità delle industrie petrolifere determini il futuro dell’umanità”, ha dichiarato al World Economic Forum di Davos in Svizzera, dove ha ritirato il Crystal Award.

Leonardo Di Caprio continuerà a veicolare messaggi ambientalisti anche attraverso la produzione cinematografica, come già successo per  “L’Undicesima ora” (2007), documentario presentato fuori concorso al 60° Festival di Cannes. L’intenzione dell’attore è quella di realizzare insieme a Netflix una serie di documentari e opere audiovisive con lo scopo di sensibilizzare il grande pubblico, una lotta condotta a suon di risorse ed energie. Perché, ormai è chiaro, Leonardo Di Caprio è molto più di una bella faccia dello star system: il talento può appartenere a molti, ma la classe, dentro e fuori dallo schermo, è una qualità per pochissimi.

Laura Olivazzi -ilmegafono.org