La mafia di Roma non esiste. O forse sì. Ci siamo sentiti raccontare di Roma Capitale e del marcio che si celava sotto e intorno alla città eterna. Ma forse, chiamata così, Roma Capitale o Mafia Capitale, come il nome giornalistico dell’inchiesta che ne ha portato alla luce le trame putride, era troppo blanda come definizione. In realtà, per smuovere gli animi, le coscienze e gli intelletti, servono i particolari macabri, i dettagli di nera, la ricostruzione dei fatti. Lo rilevano alcuni dettagli arrivati questa settimana (riportati in un articolo  di Lirio Abbate su L’Espresso).

Un tratto comune a tante storie di mafia è la rinnegazione del fenomeno stesso che, al di là dell’accertamento dei fatti e soprattutto delle responsabilità in sede giudiziaria, al contrario sembra proprio funzionare con gli stessi mezzi di sempre. Intimidazioni, minacce, soprusi ed estorsioni. La padronanza del territorio, quell’orribile feudalesimo e surrogato di latifondismo che trovano oggi negli esercizi commerciali i contadini da taglieggiare di un tempo. E dire che sembra un film. E che un film sul tema è uscito davvero e sta riscuotendo un discreto successo.

Il Suburra di Sollima ha il pregio di disegnare un mondo, una realtà con la capacità di non farti affezionare ai personaggi che sono, dall’inizio alla fine, dei delinquenti. E così, l’Amendola padrone di Roma, Ostia come feudo di una delle famiglie criminali vassalle, ci aiuta a capire un po’ di più un ambiente che, finché non si affronta personalmente, sembra possa abitare solo nei film. Mafia Capitale è stata, forse e purtroppo per molti, una rivelazione.

E gli attori di questa realtà parallela di sopruso diffuso si comportano proprio come i vecchi capi clan. Rinnegano il fenomeno, promettono rivelazioni sconvolgenti. Che si tratti dei soliti sbruffoni che vendono all’opinione pubblica finti sospetti o del canto del cigno di chi vuol effettivamente far affondare la barca con tutti i suoi passeggeri, sarà il tempo a dircelo. Purtroppo la storia ci insegna che troppo spesso la nave continua la sua rotta indisturbata.

Penna Bianca -ilmegafono.org