Sicuramente non si può affermare che sono l’invenzione del secolo, dato che hanno alle spalle una storia lunga millenni, ma ancora oggi se ne sente parlare. Si tratta dei cosiddetti roof garden, giardini pensili ecologici, economici e funzionali che potrebbero essere utili ad aumentare la qualità della vita nelle grandi città. Infatti, tali strutture si trovano a Parigi, Londra, New York, Singapore e Chicago e il loro successo non è dovuto solo all’aspetto estetico, ma soprattutto alle loro funzionalità sostenibili. La novità, appunto, consiste nella possibilità di poter realizzare spazi verdi praticamente su qualsiasi tipo di copertura, grazie alle nuove tecnologie che permettono la costruzione di strutture leggere.

Le coperture verdi, innanzitutto, limitano l’inquinamento acustico attraverso l’assorbimento delle onde sonore e riducendone, di conseguenza, la loro propagazione. Riescono ad assorbire l’elettrosmog, poiché grazie a soli quindici centimetri di substrato di giardino pensile è possibile catturare le frequenze delle reti mobili. Diminuiscono la temperatura dell’ambiente esterno, riducendo l’effetto isola di calore visto che, a differenza di un tetto normale, un tetto verde non supera i 25 gradi centigradi. Trattengono e accumulano dal 50 al 90 per cento dell’acqua piovana, restituendola nell’ambiente tramite evaporazione, rilasciando la sensazione di un’aria più asciutta e meno polverosa.

Ulteriori vantaggi ecologici, inoltre, sono il fissaggio delle polveri trasportate dal vento e la creazione di nuovi habitat per le specie animali e vegetali. Come se non bastasse, se correttamente progettati, i giardini pensili offrono degli importanti benefici funzionali, quali protezione meccanica degli strati componenti la copertura, abbassamento delle temperature delle guaine isolanti e difesa dall’azione disgregante di gelo e disgelo sulle superfici più esposte.

Altrettanto notevoli sono anche i benefici economici poiché, essendo lo strato impermeabile protetto dagli agenti atmosferici, dalle radiazioni solari e dalle variazioni brusche di temperatura, esso ha maggiore durata e quindi bisogna risanarlo con meno frequenza. Grazie all’isolamento termico in inverno e al rinfrescamento in estate, poi, è possibile abbattere i costi energetici e ottenere consistenti risparmi sulle bollette di luce e gas.

Utilizzando proprio l’idea dell’uso del verde sopraelevato e uscendo dagli schemi tradizionali di giardino pensile, uno studio di Barcellona ha messo a punto un’idea innovativa che unisce colture vegetali, itticoltura e pannelli fotovoltaici. Nello specifico, si parla di una fattoria galleggiante che sarebbe in grado di produrre tonnellate di ortaggi, pesce e frutta ogni anno in modo autosufficiente, contribuendo a risolvere il problema dell’approvvigionamento del cibo di molte metropoli del mondo. Gli architetti hanno ideato la Smart Floatings Farms, grandi chiatte offshore a tre piani, dove si avranno: al livello del mare, gli allevamenti ittici; al piano superiore, una serra pensile per la coltura di frutta e verdura; sul tetto, un impianto fotovoltaico per fornire luce naturale alle coltivazioni.

“Si tratta di una soluzione seria e praticabile. Non è pensata per risolvere i problemi della fame dell’umanità o per sostituire l’agricoltura tradizionale, ma per realizzare una nuova iniziativa complementare e compatibile con altri metodi di produzione esistenti. Intendiamo contribuire a cambiare alcuni dei paradigmi che ci hanno portato alla situazione attuale e aprire nuove possibilità che possano migliorare la qualità delle risorse umane, la vita e l’ambiente”, sostiene l’architetto Javier Ponce, titolare dello studio di Barcellona.

Un altro progetto è stato concepito in India dallo studio di architettura e design di Penda che, utilizzando stavolta il tradizionale concetto di giardino pensile, intende realizzare un sistema modulare per un grattacielo che permetterà ai residenti di personalizzare il proprio appartamento, scegliendo uno dei diversi cassetti, ognuno dotato di forniture personalizzate, giardino pensile e dettagli diversificati per balcone e facciata. La struttura, in seguito, sarà coperta da piante rampicanti e discendenti che, non appena saranno cresciute, costituiranno il principale elemento di design dell’edificio. Infine, le acque piovane sul tetto verranno usate per l’impianto di irrigazione e i corridoi aperti serviranno per ventilare in maniera naturale il grattacielo.

Insomma, questi progetti potrebbero rappresentare una risposta reale a esigenze come: la conservazione di terreni coltivabili, approvvigionamento di alimenti biologici a chilometro zero, tutela dell’ambiente e sostenibilità.

Veronica Nicotra -ilmegafono.org