Come ci si aspettava, la crisi economica allarga il divario tra ceti ricchi e poveri nella percentuale di ricchezza detenuta nel nostro Paese. Lo riferisce l’OCSE, dimostrando come la diminuzione del reddito disponibile ha colpito quattro volte di più i ceti poveri rispetto a quelli ricchi. Il dato, inoltre, può essere letto alla luce dell’andamento azionario delle società che hanno come target dei loro prodotti proprio i “Paperoni” del mondo. Una crescita, anche a livello mondiale, molto sostenuta nonostante la crisi.

C’è da osservare che la magnifica mano invisibile di Smith almeno in questo caso fa il giro delle solite e note tasche. Ma è necessariamente un male? La domanda va letta dal punto di vista di un liberista medio. Se non esistessero concetti come il Welfare, il benessere di tutti, la redistribuzione della ricchezza forse non ci sarebbe nessun problema. Ma l’impoverimento di intere fasce della popolazione aumenta la possibilità di conflitti sociali. Eppure, quando si parlò in Italia di patrimoniale sembrava di evocare un satanasso.

Evidentemente, i dati OCSE lo dimostrano, non esiste un sistema efficiente di redistribuzione della ricchezza, che di fatto continua a restare sempre nelle solite mani. Significa anche che queste mani, se investono, non lo fanno in maniera efficace in aziende o comunque nel sistema produttivo, dal momento che il reddito diminuisce. La pericolosità dell’autoreferenzialità della ricchezza può avere anche tragici effetti sociali.

Il rischio di emarginare e ghettizzare i più poveri in Francia ha comportato la tristemente celebre vicenda delle Banlieu. Non si tratta quindi di spirito da buon samaritano o caritatismo da quattro soldi condito da una spolverata di rosso comunismo. Si tratta ben più pericolosamente di una bomba con un timer a lungo termine.

Stupisce che non ci siano commenti ufficiali da parte del nostro ministero, nel senso di migliorare la situazione che si è creata e contribuire, anche con politiche fiscali mirate (il terribile satanasso), alla riduzione della forbice tra i ricchi e i poveri di questo bel Paese.

Penna Bianca -ilmegafono.org