Inquinamento, censura e violazione dei diritti umani sono solo alcuni dei motivi per i quali la Cina è spesso protagonista delle cronache internazionali. Ma il colosso asiatico si sta facendo notare anche per l’impegno nella mobilità sostenibile. Per le strade di Tsingtao, città di tre milioni di abitanti che guarda molto da vicino Corea e Giappone, è possibile vedere in azione il primo tram a idrogeno del mondo. È una vera rivoluzione nel settore dei trasporti pubblici: il tram, arancione e dal design dinamico, si muove a impatto zero, raggiungendo una velocità massima di 70 chilometri orari.

Le uniche emissioni rilevate e rilasciate dalle celle a combustione che ne consentono il movimento, sono costituite da semplice acqua, di certo non inquinante. Con ogni pieno effettuato è possibile percorrere 100 chilometri, pari ad una tratta tra i due capolinea ripetuta per tre volte di seguito. A bordo c’è spazio per 380 passeggeri, 60 seduti e 320 in piedi.

Il tram del futuro è stato realizzato dalla Sifang, azienda controllata dalla China South Rail Corporation, che vanta dunque un modello unico nel suo genere, mentre la stampa cinese, capitanata dall’agenzia Xinhua, ne elogia le doti e i benefici. Il tram a idrogeno di Tsingtao, tuttavia, copre una superficie di soli 83 chilometri, una cifra più che esigua considerando l’estensione dello stato asiatico.

Sembra però che il Governo cinese stia diventando sempre più sensibile all’argomento, tanto da assicurare futuri investimenti sull’idrogeno e sui mezzi di trasporto sostenibili, mettendo la Cina in carreggiata con i paesi più sviluppati del globo. Guadagnandosi, nel frattempo, un primato planetario sul quale si investiranno circa 29 miliardi di euro, ampliando così le prospettive e i percorsi del nuovo, rivoluzionario, ma soprattutto pulito tram a idrogeno. Il prossimo obiettivo è raggiungere un’estensione di 1200 chilometri. E speriamo che in tal caso ci sia da fidarsi della Cina.

Laura Olivazzi -ilmegafono.org