Il Vaticano ha finalmente scelto di rimuovere il segreto bancario che copriva i conti correnti degli istituti dello Stato sito nel centro di Roma e di entrare così nell’alveo delle intese internazionali. Un bel passo in avanti, voluto fortemente dal nuovo pontificato di Francesco, il quale ha pensato bene, nella sua opera di riforma, di toccare lo Ior, lasciandosi alle spalle l’immagine tremendamente negativa dell’istituto finanziario del Vaticano, invischiato negli anni in affari economici e politici poco puliti e spesso al centro di scandali e inchieste. Sembra dunque che, insieme al nome del santo asceta, Papa Bergoglio abbia voluto inaugurare una nuova stagione di equità.

Sì, perché l’equità è un elemento fondamentale e passa necessariamente attraverso la trasparenza. Il tema dell’eliminazione del segreto bancario non era mai stato approfondito o preso seriamente fino a quando il papà argentino non ha deciso di provare a invertire con decisione il trend. Si tratta di interventi che cominciano a fruttare dei risultati importanti anche per il nostro fisco, che, con la firma di protocolli di intesa, potrà tassare i capitali di residenti in Italia depositati presso il Vaticano. Nella stessa direzione va l’accordo con la Svizzera (siglato anche con Liechtenstein e Principato di Monaco), che prevede lo scambio di informazioni e la pubblicazione del nome degli intestatari dei conti correnti.

Finalmente un primo colpo contro un tipico espediente usato dai soliti furbetti per non farsi beccare approfittando delle beghe della legge. Perché è troppo facile per i ricchi essere sempre più ricchi senza strumenti che garantiscano la trasparenza. Quella intrapresa è una battaglia di civiltà e sociale significativamente promossa da Papa Francesco sulla base della sua idea di Chiesa, che si allontani dal potere e dal denaro per occuparsi dei poveri.

La trasparenza, così come la verità, è rivoluzionaria. Non solo in economia e in finanza, ma anche in politica. Speriamo che questo esempio venga proseguito ed emulato anche da altri poteri, senza tentennamenti e rinvii. Di un Paese più trasparente e meno corrotto ne beneficeremmo tutti.

Penna Bianca -ilmegafono.org