Un recente dossier di Legambiente, “Stop sussidi alle fonti fossili”, ci svela che in Italia, solo nel 2014, i finanziamenti per progetti che utilizzano combustibili fossili sono arrivati a 17,5 miliardi di euro. Cifra che non lascia indifferenti se si considera che i combustibili fossili sono i maggiori responsabili degli immensi danni che l’ambiente subisce giorno dopo giorno e, in particolar modo, causa principale dei cambiamenti climatici.

Ciò che più lascia a bocca aperta è che, nel nostro Paese, tali investimenti non vengono resi noti, ma l’associazione ambientalista, assemblando dati ufficiali, è riuscita a calcolarli ugualmente. Infatti, è importante che il governo porti avanti un’operazione di trasparenza, per fare in modo che si conosca la reale situazione, e soprattutto cancelli questi folli sussidi.

“È inaccettabile che nel nostro paese la contabilità dei sussidi diretti e indiretti alle fonti fossili non esista – sottolinea il presidente di Legambiente, Vittorio Cogliati Dezza – e che vi sia una censura su questi numeri da parte del governo e dell’Autorità per l’energia, che in questi anni hanno avuto ben altro atteggiamento nei confronti degli incentivi alle fonti rinnovabili. Persino nei report internazionali la nostra situazione viene rappresentata come quella di un paese che ignora i dati o li censura”.

Nonostante sia assurdo continuare a puntare su questo tipo di energia, in Italia pare proprio che il cambio di tendenza non voglia arrivare, anzi sembra che vada nella direzione inversa a molti altri Paesi europei. Dati ci dimostrano che, col passare degli anni, le spese sostenute per le fonti fossili sono cresciute di anno in anno e, come se non bastasse, continuano a ricevere sovvenzioni maggiori rispetto a quelle rinnovabili.

Un’ulteriore conferma di quanto stia accadendo arriva dalla conferenza Onu sul clima, tenutasi a Lima, dove è emerso che effettivamente la situazione è grave, trovandosi d’accordo sul fatto che, per riuscire a ridurre i gas serra, l’unica soluzione sarebbe l’annullamento dei sussidi alle fonti fossili. A questo proposito, il primo passo che il vertice ha compiuto è stato l’approvazione di un documento che impegni le nazioni aderenti ad avviare iniziative “quantificabili” ed “eque” di diminuzione delle emissioni.

Un modo per fermare i cambiamenti climatici, i disastri ambientali e l’inquinamento c’è: le tanto predicate energie rinnovabili che, agendo nel rispetto dell’ambiente, possono portare dei benefici consistenti a tutto il pianeta. Ormai molti Stati hanno intrapreso questa strada; in Italia ancora il percorso è in salita, ma si spera che al più presto diventi una concreta realtà. A patto, ovviamente, che si cambi rotta.

Veronica Nicotra -ilmegafono.org