Questa settimana vi parliamo dell’ultimo album di Paolo Nutini, uscito in Italia qualche mese fa. Lo scozzese, dal nome inconfondibilmente italiano, torna dopo cinque anni di silenzio a dar voce a fan e critici che, dal loro canto, ora acclamano ora distruggono “Caustic Love” (questo il titolo del disco), convincendoci sempre più che Nutini o si odia o si ama. “Caustic Love” è un condensato di sensazioni e atmosfere ora funk, ora blues, supportate da un gospel impeccabile, da archi e, soprattutto, fiati. Fiati a volontà.

La critica più frequente per questo album è di essere troppo retrò. In questa società di “nuovo che avanza”, ricordare Nina Simone, Otis Redding e addirittura Ben Harper viene considerato un delitto. Personalmente ritengo, invece, che questa miscela esplosiva di sonorità dal sapore retrò, acustiche e accattivanti, non può che sedurre e conquistare, aggiungendo di tanto in tanto sperimentazioni che di colpo riportano alla realtà tirandoci i capelli con un piglio groove, come in Cherry Blossom.

Ascoltando questo disco ci si ritrova bambini con la fronte appiccicata al vetro di un locale illuminato male, per sbirciare l’armonia, il ritmo, i vestiti scintillanti delle coriste, le loro voci e i fiati incessanti, e vedere come la voce del cantante, a volte profonda altre graffiante, faccia incessantemente muovere i fianchi e le gambe a tutto il pubblico.

Nostalgico e dirompente in One day, accattivante in Numpty, spigoloso in Superfly, Nutini non stanca mai e, se non fosse per il fiato che appanna il vetro da cui si sbircia, non si riuscirebbe mai a distogliere lo sguardo, restando a bocca aperta fino all’ultima canzone.

Il disco si avvale di una convincente e pop Janell Monaé (nel brano Fashion) e ripropone, in Iron Sky, una parte del monologo di Charlie Chaplin nel “Grande dittatore” che pare avvertirci: “A coloro che mi odono, io dico: non disperate”. Sicuramente non c’è da disperare ma da entusiasmarsi per questo capolavoro e aspettare già il prossimo, sperando non sia tra altri cinque anni.

FrankaZappa –ilmegafono.org