#sbloccafuturo. Non è il nuovo hashtag lanciato da Beppe Grillo o l’ennesima moda scoppiata in rete. È il titolo del dossier redatto da Legambiente, una raccolta di proposte salva ambiente e salva lavoro da sottoporre al primo ministro, Matteo Renzi. Qualche tempo fa l’ex sindaco di Firenze aveva sfidato i Primi cittadini di tutto il paese ad individuare i ritardi amministrativi e burocratici che impedissero la costruzione di opere utili, un invito accolto da Legambiente che, in tutta risposta, si è incaricata di individuare 101 cantieri da aprire a vantaggio di più agenti. Si tratta per lo più di strutture ecocompatibili, tra piste ciclabili, impianti di depurazione, ferrovie, trasporti pubblici  e riqualificazione urbana, passando per l’abbattimento di mostri ecologici.

Il presidente di Legambiente, Vittorio Cogliati Dezza, ha evidenziato le responsabilità che governo, cittadini e associazioni addette ai lavori debbano necessariamente assumersi per innestarsi su una strada virtuosa che porti il paese ad un reale livello di sostenibilità. “Se vogliamo un paese sicuro, dinamico, moderno, le opere da sbloccare devono essere coerenti con questa idea di paese, non basta fare ‘tana libera tutti’ contro i lacci e lacciuoli che imbrigliano il sistema, perché alcuni di questi lacci hanno salvato l’Italia da ulteriori e più gravi disastri”, ha affermato Cogliati Dezza in una recente intervista, “Bisogna assumersi la responsabilità di selezionare e scegliere i vincoli necessari e le semplificazioni utili a rilanciare il paese, a fermarne il declino, a ricostruire un’Italia capace di futuro”. 

In primo piano vi è la sicurezza sismica, rappresentata dall’incompiuto cantiere de L’Aquila e dei comuni abruzzesi colpiti dal disastroso terremoto del 2009, che dovrebbero beneficiare di una quota pari ad 1 milione di euro derivata dal patto di stabilità europeo. Nell’elenco figura anche l’albergo abusivo costruito sulla scogliera di Alimuri a Vico Equense, mentre sul versante trasporti tengono banco i ritardi nella ristrutturazione della Circumvesuviana, un tempo fiore all’occhiello del trasporto urbano campano, oggi lasciata a se stessa. Alcune opere incompiute, inoltre, rischiano seriamente di restare tali per sempre dato che, una volta decaduti i tempi, non potranno più beneficiare dei fondi istituzionali: è il caso dei depuratori previsti in Sicilia, che a breve dovranno rinunciare ai fondi prestabiliti.

#sbloccafuturo, utilizzando l’efficace formula dell’hashtag, propone soluzioni concrete all’incuria dominante del nostro paese. In modo discreto, ma incisivo: con le urla non si arriva poi così lontano.

Laura Olivazzi -ilmegafono.org