Chi l’ha detto che dedicarsi all’agricoltura è sempre un’attività bio ed ecosostenibile? Per quanto l’attività agricola sia una delle fonti primarie e più antiche dell’economia, infatti, sia le istituzioni che le principali associazioni ambientaliste si sono rese conto di dover inserire anche le coltivazioni in un tipo di ottica più green e a impatto zero. Lo scorso giovedì, Wwf ed Inea, l’Istituto Nazionale di Economia Agraria, hanno stipulato un Protocollo d’intesa con il quale s’impegneranno a promuovere progetti formativi, attività di ricerca e divulgazione scientifica per una maggiore conoscenza della sostenibilità ambientale ed agricola.

Il tutto si articolerà attraverso gruppi di lavoro, sondaggi, scambi e condivisione di esperienze e conoscenze, rientrando in quello che si può definire a buon diritto come un progetto di rete. Al centro dell’iniziativa, inoltre, figurano la salvaguardia della biodiversità, la valorizzazione dei prodotti e, naturalmente, i risvolti socialmente utili dei risultati ottenuti.

L’incontro tra un istituto economico e una delle più note associazioni ambientaliste del mondo è il punto di partenza ideale per conciliare le esigenze dell’uno e dell’altro versante, incoraggiando così una produzione che tenga conto di parametri ambientali e remunerativi, senza richiedere sforzi all’ambiente. Già da tempo, tuttavia, molte Oasi del Wwf appoggiano e promuovono progetti vicini al mondo dell’agricoltura, che dal canto suo può rendersi partecipe di un disegno decisamente più ampio e globale: il Protocollo d’intesa, infatti, guarderà a tutto il territorio nazionale, gettando lo sguardo anche oltre i confini.

Giovanni Cannata, commissario straordinario dell’Inea, dichiara soddisfatto: “Con questa convenzione l’Inea conferma la sua particolare attenzione e sensibilità al tema della nuove forme di agricoltura e, in particolare, alla sua sostenibilità ambientale e sociale, nella consapevolezza dell’importanza del contributo dell’agricoltura al raggiungimento di questo obiettivo globale”. Grande entusiasmo anche da parte di Antonio Canu, presidente di Wwf Oasi, che sottolinea la forte aderenza delle iniziative alle singole realtà territoriali.

Laura Olivazzi -ilmegafono.org