Greenpeace Asia rivela la presenza di sostanze chimiche pericolose nei capi di abbigliamento e calzature per bambini nel suo recente rapporto “Piccoli mostri nell’armadio”. A dimostrarlo sono stati i test condotti sui prodotti di note aziende della moda. I risultati non hanno lasciato dubbi: la quantità di tali sostanze era superiore rispetto a quanto previsto. Gli ftalati e i nonilfenoli etossilati che, immessi nell’ambiente, possono essere dannosi per il sistema riproduttivo, ormonale e immunitario, sono solo alcuni esempi.

“Un vero incubo per i genitori che desiderino comprare vestiti che non contengano sostanze chimiche pericolose”, dichiara Chiara Campione, responsabile del progetto “The Fashion Duel” di Greenpeace Italia. L’impegno degli attivisti è quello di porre al più presto fine alla tossicità che sta dilagando nel settore tessile. A tal proposito essi chiedono al governo cinese, maggior produttore in questo campo, di eliminare tutto ciò che è nocivo ed esortano le industrie a rendere pubblici gli elementi utilizzati.

Grazie alla campagna Detox, l’associazione ambientalista, insieme a milioni di persone in tutto il mondo, è già riuscita a convincere grandi marchi a ripulire la loro filiera. Inoltre si è impegnata ad assistere i fornitori per essere sicuri che non vi sia più alcun tipo di sostanza pericolosa nei nostri vestiti.

Le grandi firme sotto accusa sono dodici, ma dall’avvio di questa operazione, intrapresa nel luglio 2011, molte etichette come Zara, Valentino, H&M hanno aderito all’iniziativa, mentre già nei primi due mesi del 2014 si sono associati alla causa i colossi della moda Burberry e Primark. Quest’ultimo assicura di voler rimuovere questi “piccoli mostri” entro il 2020 e di migliorare le condizioni lavorative dei suoi dipendenti, che secondo Greenpeace sono due presupposti che vanno di pari passo.

Sul fronte opposto vi sono, invece, casi di marchi, come Adidas e Disney, che ancora non hanno sottoscritto l’impegno Detox. La crociata verso una moda meno inquinata non è ancora terminata e in futuro si spera di ottenere i cambiamenti desiderati.

Veronica Nicotra -ilmegafono.org