La musica classica è quel genere che racchiude la storia e l’evoluzione della musica occidentale. Spesso, nonostante quegli spartiti siano impregnati anche di storia, oltre che di basilari nozioni compositive, la classica viene considerata obsoleta, completamente eclissata, insieme alla sua ricchezza intrinseca, dagli strumenti elettronici e dai generi musicali di new generation. Tuttavia, le più celebri melodie esistenti provengono tutte da questo genere. Allora, in questo numero, vi proporremo 10 evergreen della musica classica, con l’intento di divulgarne la conoscenza e contemporaneamente di sfatare quel mito che vede i classicisti come avvolti in un alone artistico fatto solo di serietà, rigore e regole imprescindibili.

Iniziamo con la (1) Lacrimosa di Mozart: una delle composizioni più celebri del musicista austriaco, la quale è ancora oggi ampiamente usata dai mass media. Proseguiamo con le composizioni di un musicista che precedette temporalmente Mozart solo di poco: Bach. Del maestro tedesco è senza dubbio rinomata la (2) Toccata e Fuga in Re Minore, il cui tema iniziale è particolarmente adatto per terrorizzare ospiti indesiderati tra le mura di casa; di Bach proponiamo inoltre (3) Badinerie, ascoltata fino all’ossessione dai possessori di cellulari Nokia, e (4) Aria sulla quarta corda (no, spiacenti, non è stata composta né da Piero Angela né dai produttori di Superquark).

Venendo all’attualità, la politica vi ha fatto dimenticare il vero patriottismo italiano? Allora per rinfrescare un po’ la memoria la (5) Marcia Trionfale di Verdi farà senz’altro al caso vostro. E se le scelte della politica continuano a turbarvi, sfogate la vostra indignazione con la (6) Danza dei Cavalieri di Prokofiev. Se invece della politica non ve ne frega nulla e volete solo danzare romanticamente col vostro partner, e che vada a farsi benedire questa interminabile crisi economica, il (7) Valzer n°2 di Shostakovich o il (8) Valzer dei Fiori di Tchaikovsky sono di sicuro effetto.

Infine, gli ultimi due pezzi non potevano non essere dedicati allo strumento per eccellenza: il pianoforte. Prendiamo qualcosa di intimo, profondo, tenero e passionale. Giovanni Allevi? No, meglio optare per qualcosa di serio. Dunque, è meglio scegliere composizioni di due acrobati del pianoforte ottocentesco: Chopin e il suo (9) Notturno Op.9 n°2 e Liszt con (10) Sogno d’Amore. Come promesso, ci fermiamo a 10 pezzi per una playlist da scoprire e ascoltare. Un piccolo numero di brani che rappresentano un breve riassunto di un genere musicale ampio ed interessante, aperto a tutti e non elitario, verso il quale bisogna semplicemente approcciarsi con la giusta dose di riverenza e non con timore.

Manuele Foti –ilmegafono.org