Le fonti rinnovabili potranno presto soppiantare il carbone nella produzione di energia. È la buona notizia del nuovo rapporto dell’Agenzia internazionale per l’energia (Medium-Term Renewable Energy Market Report), secondo il quale, entro il 2016, a livello globale le rinnovabili supereranno il gas e il nucleare, diventando la seconda fonte di energia elettrica dopo il carbone. Per il 2018 si prevede un aumento dell’energia pulita del 40% rispetto ad oggi. “La generazione di energia da fonti rinnovabili è aumentata notevolmente nel 2012 – si legge nel rapporto – e si sta sviluppando su un crescente numero di mercati. Tuttavia, la storia dell’energia rinnovabile è molto complessa. In alcune regioni del Pianeta, infatti, ci sono sfide legate agli investimenti nelle rinnovabili, in particolare nel settore del solare e dell’eolico”.

Maria van der Hoeven, direttrice dell’Iea, ha presentato il rapporto lunedì 9 luglio alla Farnesina. “Il clima sta cambiando e i governi devono accelerare le loro azioni. Per farlo, occorre agire su quattro settori principali: l’efficienza energetica; la restrizione dell’attività delle centrali inefficienti; la riduzione dell’utilizzo del metano; la riduzione parziale dei combustibili fossili”, ha detto la Van der Hoeven.

Nel rapporto dell’Iea si parla anche del nostro Paese. L’Iea ha rilevato come le rinnovabili, nel 2012, abbiano contribuito alla produzione di energia elettrica per il 31%, con eolico e fotovoltaico rispettivamente al 4,5 e al 6%. Il problema, secondo l’Iea, è la rete di trasmissione che deve essere migliorata per collegare il Nord e il Sud del Paese. “Per l’efficienza energetica, l’Italia non deve limitarsi ai soli programmi operativi, incentivi o misure di natura tecnica. C’è bisogno di strategie che perseguano obiettivi economici e sociali di medio termine: una ridotta domanda energetica di abitazioni, piccole imprese, settore pubblico, industria e trasporti”, ha scritto recentemente la Van de Hoeven, nell’ultimo numero di “Elementi”, periodico del Gestore dei Servizi Energetici (Gse).

La Van de Hoeven è molto chiara: “Non c’è bisogno di aumentare smisuratamente gli incentivi”. È necessario un cambiamento politico: sviluppare un ampio ventaglio di tecnologie a basso contenuto di carbonio. La Iea è convinta che energie rinnovabili, efficienza energetica, energia nucleare e tecnologie per la cattura e l’immagazzinamento del carbonio (Ccs) debbano insieme giocare un ruolo chiave in queste sfide. Il nostro Paese sembra essere sulla buona strada nello sfruttamento delle energie rinnovabili, nonostante tutte le difficoltà legate ad una gestione poco efficiente della “Cosa Pubblica”.

G. L. -ilmegafono.org