Uno dei paradisi terrestri più suggestivi sta per sprofondare, in tutti i sensi. Le Maldive rischiano di essere sommerse dall’Oceano se il global warming continuerà a viaggiare su livelli così preoccupanti; ecco perché si rende necessario un intervento efficace per ovviare al disastro. Non serve un deus ex machina che risolva tutto dall’alto lasciando le popolazioni locali in balìa delle decisioni di governi e Stati leader, bisogna puntare sull’educazione ambientale e sulla sensibilizzazione allo sfruttamento delle energie alternative tra gli abitanti dei meravigliosi atolli. Un’idea giovane, incisiva e tutta italiana.

Laureati in Antropologia presso l’Università di Bologna, Maria Angelica Cajiao e Andrea Di Pietro, rispettivamente 26 e 27 anni, si trovano sull’atollo di Faafu per insegnare ai giovani del posto che un futuro all’insegna del rinnovabile non è impossibile. Entrambi si fanno portavoce del progetto promosso dall’Università Bicocca di Milano e dalla Caritas per l’installazione di pannelli solari sull’arcipelago, ambita meta turistica ma anche paese in via di sviluppo con i suoi contrasti e le sue debolezze.

Tra queste figurano le scarse politiche ambientali, come dimostra lo sfruttamento intensivo di carburanti fossili per alimentare l’atollo di Faafu, per una quantità che varia dai cento ai duecento litri di diesel al giorno. Una condizione che accomuna tutti gli atolli. Il progetto dell’Università Bicocca e della Caritas andrà ben oltre i pannelli solari, la cui installazione è affidata a ingegneri e tecnici locali.

Sono previsti workshop di video making con gli studenti di Maghodoo, che racconteranno la propria esperienza “rinnovabile” attraverso filmati e indagini sul posto, diffondendola poi ai conterranei attraverso Youtube e altri network. Maria Angelica Cajiao e Andrea Di Pietro, due italiani, si occupano dunque della formazione culturale ed educativa degli studenti coinvolti, un bell’esempio di integrazione e cooperazione tra culture e popoli diversi.

Laura Olivazzi -ilmegafono.org