Il 2013 a Monti dell’Ortaccio, nei pressi di Roma, è iniziato con una singolare protesta. All’alba del primo gennaio, due giovani del comitato “Cittadini liberi della Valle Galeria” sono saliti su un traliccio dell’alta tensione, all’interno del sito di Monti dell’Ortaccio, chiedendo l’intervento dello Stato contro l’apertura di una nuova discarica, sostitutiva di quella vicina di Malagrotta, l’unica della Capitale e ormai satura da anni. I due ragazzi sono stati convinti a scendere dalla polizia, per poi accamparsi nel sito e continuare la loro battaglia, a oltranza. Pochi giorni dopo una rappresentanza del comitato della Valle Galeria è stata ricevuta a Roma dal ministro dell’Ambiente, Corrado Clini, il quale ha assicurato che la discarica non si farà e che il decreto firmato dal commissario straordinario all’emergenza rifiuti, Goffredo Sottile, per l’apertura del nuovo sito, sarà messo in un cassetto.

Clini ha approvato un suo decreto, che prevede lo smaltimento dei rifiuti di Roma negli impianti del Lazio dove c’è ancora spazio. Il provvedimento, pubblicato in Gazzetta ufficiale, diventerà operativo dal 25 gennaio e le autorità locali dovranno rispettarlo nell’arco di un mese. Dal 25 gennaio i rifiuti urbani prodotti dai comuni di Roma, Fiumicino, Ciampino e dallo Stato del Vaticano dovranno essere trattati negli impianti del Lazio che hanno capacità residua autorizzata. Entro il 15 febbraio, poi, le autorità competenti devono completare le procedure di autorizzazione di altri impianti nella regione ed entro il 30 gennaio, secondo il decreto, deve essere reso operativo il piano di raccolta differenziata nel comune di Roma.

L’emergenza rifiuti a Roma, iniziata diversi mesi fa, sembra quindi essere finita, dopo mesi di battaglie e proteste locali. Ma non è così. Il problema, infatti, è stato solo spostato. I sindaci delle province di Latina e di Frosinone, le cui discariche dovrebbero ospitare i rifiuti solidi urbani della Capitale, hanno già avviato delle azioni di protesta. Ieri si è tenuto a Latina il consiglio provinciale straordinario allargato alla conferenza dei sindaci per valutare azioni comuni di contrasto al decreto Clini. I sindaci dei comuni pontini hanno sottoscritto un documento in cui minacciano di presentare un ricorso contro il provvedimento chiedendo l’intervento delle autorità nazionali, regionali, provinciali e comunali.

“Not in my backyard”, non nel mio cortile, dicono i sindaci, e la loro protesta è più che giustificata. I rifiuti non si combattono con l’apertura di nuove discariche, per altro in siti idrogeologicamente inidonei come Monti dell’Ortaccio, o la saturazione di quelle esistenti, come quelle di Latina e Frosinone. L’unica soluzione è la raccolta differenziata. E a Roma, secondo autorevoli esperti, è ancora ferma sotto il 30%, anche se il sindaco, Gianni Alemanno, ha dichiarato pochi giorni fa che “negli ultimi 15 giorni di dicembre ha raggiunto l’obiettivo del 30%”.

G. L. -ilmegafono.org